In quasi tre settimane dalla crisi di Silicon Valley Bank, i titoli di Stato americani hanno perso più di un punto percentuale con una velocità incredibile nei primi due giorni che non aveva precedenti da oltre 40 anni. Successivamente è toccato alla crisi di Credit Suisse e negli ultimi giorni è crollato il valore in Borsa della Deutsche Bank. Il momento no delle banche fa porre un interrogativo alla gente comune: dove conviene investire soprattutto in questo periodo?
Cosa sono i "beni rifugio"
In un momento delicato come questo torna d'attualità parlare di "beni rifugio", ossia tutti quei beni che hanno un valore intrinseco, "reale", valido anche nei momenti altalenanti dei mercati oppure quando l’economia viene messa in ginocchio dall’inflazione e quando si assiste a un aumento del costo della vita. In un contesto così complicato i titoli di Stato, quindi le obbligazioni emesse dal Ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso il Dipartimento del Tesoro per finanziare lo Stato assumono questo status. "Tutti li vogliono e questo fa salire i prezzi e scendere i rendimenti", spiega IlSole24Ore.
Dove investire
L'interrogativo è legittimo: dopo il calo dei rendimenti questi beni possono ancora essere definiti tali? Che garanzie ci danno? I pro di "rifugiarsi" sotto i titoli di Stato riguarda il loro valore che rimane più elevato che in passato quando, da rendimenti pari a zero o addirittura negativi fanno comunque segnare un segno più molto abbondante diventando una valida alternativa. L'esempio del quotidiano economico riguarda proprio gli Stati Uniti dove, dopo la crisi della Svb, questi titoli sono scesi all'1,42% dall'1,89% rimanendo, quindi, comunque positivi.
L'altro motivo su cui puntare a questo tipo di investimento è la mancata correlazione con le azioni della Borsa: "quando le Borse scendono, i titoli di Stato attirano acquisti (i prezzi salgono e i rendimenti scendono)", hanno spiegato gli esperti. È così che nonostante i tanti segni negativi delle Borse mondiali, da Milano a Parigi a Francoforte, "sui titoli di Stato si è riversata una valanga di acquisti".
Quali sono i contro
Non è tutto oro quello che luccica: c'è sempre lo spauracchio di inflazione e tassi: i rendimenti dei titoli di Stato sono scesi per le aspettative dei mercati che "credono che la crisi bancaria causerà un rallentamento dell’economia e dunque dell’inflazione" e perché "sono convinti che le banche centrali per evitare il peggioramento della crisi bancaria e per il calo 'naturale' dell’inflazione, non saranno costrette ad alzare i tassi ancora a lungo". Se, però, questa condizione non dovesse verificarsi i titoli di Stato sarebbero "spiazziati" con l'effetto opposto, prezzi giù e rendimenti verso l'alto.
Cosa succede con l'oro
Da sempre, uno dei beni rifugio per eccellenza è l'oro tant'é che dalla crisi di Svb è già schizzato verso l'alto fino al 9% tornando a livelli che non si registravano da oltre un anno e raggiunti soltanto negli anni bui della pandemia. La domanda degli esperti di economia è se, con prezzi così elevati, abbia senso proteggersi con il metallo più prezioso: qualora l'inflazione scendesse la risposta sarebbe negativa ma Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte, banca d'affari quotata e indipendente, ha spiegato al Sole24Ore che "l'andamento dell’oro è legato alla quantità di liquidità che c’è sul sistema finanziario e ai tassi reali Usa. Per cui con le banche centrali che tornano a iniettare liquidità per tamponare la crisi bancaria e con i tassi reali in calo in vista della recessione, l’oro è a mio avviso destinato a crescere".
Infine, c'è chi decide di investire sui Bitcoin che ha
assunto un valore maggiorato fino al 25% nelle ultime settimane: in questo caso, però, più che di rifugio può essere tranquillamente utilizzata la parola azzardo perché la criptovaluta è estremamente volatile e rischiosa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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