Credit Suisse e Svb: cosa fare con case, azioni, titoli di Stato (e dollaro)

I mercati mondiali sono stati messi in subbuglio dal fallimento di Svb: ecco quale può essere l'effetto a cascata su azioni, mercato immobiliare e Bond

Credit Suisse e Svb: cosa fare con case, azioni, titoli di Stato (e dollaro)

È molto caldo e scottante il tema che riguarda il fallimento della Silicon Valley Bank (Svb) che lunedì scorso ha messo in ginocchio le Borse europee bruciando quasi 300 miliardi di capitali. Adesso anche Credit Suisse è colata a picco chiudendo con il -24,24% quella che è considerata la peggior seduta della sua storia. Tutto questo è già diventato un boomerang non soltanto per chi mastica economia e gli addetti ai lavori ma per tutto ciò che implica su azioni, mercato immobiliare e titoli di Stato in procinto di subire importanti modifiche rispetto agli assetti precedenti.

Cosa succede con le case

Secondo gli esperti, il timore che possa accedere un "Lehman Brothers bis" (la crisi globale del 2008 dopo il fallimento della banca americana), farà calmare gli investitori del mattone. Da quel momento, infatti, in Italia si osservà un calo sui prezzi delle case durato circa 10 anni, meno avvertito in grandi città come Milano ma pur sempre presente. Se è vero che all'epoca la crisi fu dovuta ai mutui, adesso il mattone non ha nulla a che fare con i fallimenti bancari ma questo non significa che le previsioni sul mercato immobiliare non diventino presto negative. È probabile che gli affitti dovranno fare i conti con i Btp (rendono di meno) e che per un maggior guadagno si debba pensare a locazioni di breve periodo piuttosto che a lungo termine. Non andranno in perdita, invece, coloro i quali intendono acquistare e l'abitazione si trova in una posizione favorevole.

Cosa fare con le azioni

Anche se dall'inizio del 2023 Wall Street fa registrare indici lievemente positivi, le previsioni economiche per il prossimo futuro sono grigie per non dire nere: il timore è di un rialzo dei tassi di interesse che cominceranno a "mordere l’economia reale", ha detto al Corriere della Sera Claudio Basso, responsabile investimenti di Azimut Investments, sede in Lussemburgo. "In questi giorni il mercato sta reagendo molto emotivamente, con una divaricazione nel comportamento del mercato azionario e di quello obbligazionario. L’azionario viene invece penalizzato: i premi di rischio si aprono e pensiamo sia normale che subisca delle correzioni", ha aggiunto.

Il dollaro sembra in fase di stallo. "Mi aspetto che entro la fine dell’anno gli indici della Borsa Usa saranno inferiori del 5-10% rispetto ai livelli attuali. Forse solo il Nasdaq terrà meglio le posizioni perché ha già perso molto terreno", ha aggiunto Basso.

Cosa accadrà, di rimbalzo, in Europa resta un enigma: dai buoni rialzi di inizio alla recessione la forbice è stretta: secondo l'esperto il mercato azionario europeo potrebbe subìre maggiormenti gli effetti della crisi bancaria perché "in caso di recessione indotta dal rialzo dei tassi di interesse l’economia europea nel suo complesso è meno flessibile e reattiva di quella Usa". Ridurre, ma non troppo, potrebbe essere l'indicazione utile verso le azioni europee.

Cosa succede con i Titoli di Stato

Le obbligazioni europee hanno tratto beneficio dagli "investimenti rifugio" subito dopo il fallimento della Silicon Valley Bank. «Nel giro di pochi giorni la rivalutazione è stata di alcuni punti percentuali e i rendimenti sui Btp a 2 anni sono passati dal 3,72% al 3,13%, salvo recuperare in questi giorni.

In Europa, esattamente come negli Stati Uniti, le obbligazioni governative e più in generale il reddito fisso sono tornati ad essere un elemento importante di creazione di rendimenti positivi e di stabilizzazione di portafoglio", ha spiegato l'esperto al Corriere mettendo in guardia sui rischia dell'Eurozona che, come dicevamo prima, potrà arrivare a tassi di interesse fino al 3.75%.

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