Superbonus 110%, a rischio cantieri per 2 miliardi

I lavori dovranno raggiungere il 60% entro il 30 giugno. In arrivo una possibile proroga

Superbonus 110%, a rischio cantieri per 2 miliardi
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Il termine del 30 giugno sarà fondamentale per diversi cantieri che dovranno aver raggiunto almeno il 60% dell’avanzamento dei lavori per aggiudicarsi il bonus 110% fino a fine 2023. Nel caso in cui la percentuale in questione non sarà mantenuta la misura si bloccherà e resterà valida solo per il primo semestre dell’anno e per tutto il resto del 2023 verranno applicate le consuete agevolazioni.

Le scadenze

L’articolo 119 del decreto Rilancio (Dl n. 34/2020) sostiene che il bonus 110% è valido fino al 31 dicembre del 2023. A condizione che si rispetti la clausola citata in merito alle scadenze. Il blocco della cessione dei crediti a febbraio 2023 del superbonus ha rallentato il lavoro dei cantieri di edilizia residenziale pubblica. I ritardi hanno allungato notevolmente le tempistiche e causato diverse chiusure dei cantieri per evitare di incappare in ulteriori complicazioni.

I bonus ordinari

Per coloro che non riusciranno ad accedere al 110% un’ipotesi studiata da Governo e Parlamento riguarda la possibilità di prorogare la scadenza da tre mesi fino ad un anno in avanti con la conseguenza di rinviare anche la deadline di fine 2023 al 2025. Il termine potrebbe aiutare nel progetto collettivo di ristrutturare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica.

Le diminuzioni dei cantieri

Federcasa, la quale si occupa di tutelare gli enti pubblici che gestiscono l'edilizia residenziale realizzata direttamente o indirettamente dallo Stato, ha realizzato uno studio dedicato agli immobili che potrebbero rischiare di non rientrare nei termini. A inizio 2023 erano 1344 i cantieri già appaltati ma non avviati del valore poco inferiore a due miliardi di euro. Questi numeri indicano i possibili lavori che potrebbero non rispettare le scadenze e subire conseguenze critiche dal punto di vista economico e burocratico.

Il lato positivo

Uno studio ANCE ha raccolto alcune delle conseguenze positive in seguito all’introduzione del superbonus e dei vari bonus fiscali. Innanzitutto i bonus fiscali hanno contribuito ad aumentare l’effetto occupazionale nelle costruzioni. In termini numerici sono stati creati di 170 mila posti di lavoro.

Circa 100 mila edifici riqualificati hanno consentito di raggiungere con due anni di anticipo gli obiettivi del PNRR. Infine, le fasce meno abbienti non hanno potuto fruire della detrazione fiscale ma hanno utilizzato lo sconto in fattura e la cessione dei crediti.

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