Sono di qualche giorno fa i dati sul lavoro diffusi dall’Istat e relativi a luglio 2024, che parlano di un livello di disoccupazione sceso al 6,5%, e di una crescita del tasso di occupazione arrivato al 62,3%, con un aumento degli occupati di 56mila unità. Dati incoraggianti, anche se quello del lavoro resta un mercato dove spesso offerta e domanda faticano, per vari motivi, ad incontrarsi. In questo contesto, sapere come presentarsi quando si cerca un impiego è fondamentale, partendo dal cv, vero e proprio “biglietto da visita” di chi si propone. Cerchiamo allora di capire quali sono gli elementi chiave e come redigerlo correttamente.
Che cos'è e a cosa serve
Il termine curriculum vitae, di origine latina, significa letteralmente "corso della vita ". Si tratta di un documento che ha lo scopo di presentare in maniera sintetica e allo stesso tempo esauriente il proprio percorso formativo, le esperienze professionali, le competenze e capacità personali, gli obiettivi raggiunti e i risultati ottenuti. Rappresenta il primo strumento di valutazione utilizzato da aziende e Hr per ottenere una panoramica su chi si propone.
Attraverso tali informazioni, il datore di lavoro o il team delle risorse umane può farsi una prima idea delle qualifiche e del potenziale del candidato ad una certa posizione. Il cv ha un ruolo fondamentale nella ricerca di lavoro: è, come detto, il biglietto da visita con cui ci si presenta alle aziende. Non si tratta solo di elencare ciò che si è fatto fino a quel momento, ma di farlo in modo strategico, mettendo in risalto ciò che è più rilevante per la posizione a cui si aspira. Un documento incompleto o mal redatto, rischia di ridurre significativamente le possibilità di essere convocati per un colloquio.
Quando si invia il curriculum, inoltre, è sempre bene allegare una lettera di presentazione, in cui si spiega sinteticamente perché ci si candida e perché si è interessati a quella specifica posizione.
Tipologie di curriculum vitae
Esistono diverse tipologie di cv, ognuna adatta a situazioni diverse. Scegliere quella giusta può fare una grande differenza. Vediamole nel dettaglio.
Cv cronologico: è la forma più tradizionale e comune, che organizza le esperienze lavorative in ordine cronologico inverso, partendo dall'ultima; è ideale se si ha una carriera lineare senza interruzioni significative, perché permette al selezionatore di vedere immediatamente la crescita professionale del candidato.
Cv funzionale (o tematico): qualora la propria carriera fosse meno lineare, o si volesse mettere in risalto competenze specifiche rispetto al percorso lavorativo, il cv funzionale può essere la scelta migliore. Qui, l'attenzione viene posta sulle competenze e sui risultati raggiunti, piuttosto che su dove e quando si è lavorato.
Cv combinato (o misto): come suggerisce il nome, unisce elementi del cronologico e del funzionale. È particolarmente utile se si vuole evidenziare una carriera solida, ma anche far risaltare specifiche competenze.
Cv Europass: formato standardizzato a livello europeo, è pensato per facilitare la mobilità lavorativa tra i paesi dell'Ue. Ha una struttura molto rigida, ma è utile se si cerca lavoro in Europa e si vuole che il proprio cv sia facilmente comparabile con quello di altri candidati.
Cv creativo: se si opera in un settore creativo come il design o la pubblicità, un cv che rifletta personalità e capacità in tali settori può essere molto efficace. In questo caso, l'aspetto visivo del cv diventa importante, quasi quanto il contenuto.
Cv accademico: è utilizzato principalmente nel mondo della ricerca e dell'università. È spesso più lungo e dettagliato, e include pubblicazioni, progetti di ricerca, conferenze e altre attività accademiche.
Creare un cv efficace
Per fare colpo con il proprio cv, questo dev'essere chiaro, conciso e ben strutturato, concentrandosi solo sulle informazioni importanti. È bene usare un linguaggio semplice e diretto, evitando frasi troppo lunghe o tecnicismi non necessari; porre massima attenzione ai refusi, segno di poca attenzione e cura. Utile anche personalizzare il cv per ogni candidatura, mettendo in risalto le esperienze e le competenze più pertinenti per il lavoro che si sta cercando. Un layout pulito e professionale, con sezioni ben distinte e un font leggibile, aiutano inoltre il lettore a trovare rapidamente le informazioni più importanti.
Come impostazione, inserire all'inizio i propri dati personali, come nome, cognome, indirizzo, e-mail, numero di telefono, e, se lo si ritiene, gli account social o il sito web personale. A seguire, la sezione dedicata alle esperienze professionali: evidenziare successi e ruoli di responsabilità, dando priorità alle esperienze più recenti o rilevanti per la posizione cui si aspira.
Nella sezione delle esperienze formative, elencare gli studi compiuti dal più recente al più lontano, includendo master e stage, e dando maggiore risalto a questa parte se non si hanno molte esperienze lavorative. Indicare poi le lingue conosciute, specificandone il livello, menzionando eventuali soggiorni o studi all'estero. Infine, descrivere le competenze tecniche, come l'uso di software informatici o programmi di grafica, eventuali hobby o sport praticati. Se si sono svolte esperienze di volontariato, non aver dubbi nell’inserirle, saranno di sicuro apprezzate.
Infine, aggiornare regolarmente il curriculum, aggiungendo le nuove esperienze e competenze acquisite man mano, a testimonianza di una crescita professionale continua.
Attenzione: è bene includere alla fine del cv una dichiarazione di consenso per il trattamento dei dati personali. Ciò permette ai selezionatori di contattare direttamente il candidato, riducendo il rischio che la candidatura venga scartata. La si può scrivere in un carattere leggermente più piccolo rispetto al resto del documento, utilizzando una formula come: "Autorizzo il trattamento dei dati personali presenti nel mio curriculum vitae ai sensi dell'art. 13 del D. Lgs. 196/2003 e dell'art. 13 del Regolamento UE 2016/679 relativo alla protezione delle persone fisiche in merito al trattamento dei dati personali", apponendo vicino la propria firma.
Per un buon cv europeo (Europass)
Un ulteriore approfondimento merita il già citato curriculum europeo. Noto anche come Europass, è un formato standard introdotto dalla Commissione europea nel 2002 per facilitare la presentazione e il confronto delle competenze dei candidati. Sempre più richiesto nei concorsi pubblici e dalle aziende, questo modello è pensato per offrire una struttura chiara e lineare che consente ai recruiter di analizzare rapidamente il profilo professionale dei candidati. Ecco alcuni consigli per scriverlo o modificarlo in modo corretto e su quando utilizzarlo.
L'Europass è diviso in sezioni, con un layout a colonne, e può essere facilmente creato utilizzando template preimpostati disponibili online, in particolare sul sito dell'Unione Europea. Questo formato è particolarmente indicato per chi cerca lavoro all'estero o ha poche esperienze lavorative, poiché permette di presentare in modo semplice e ordinato il proprio percorso professionale e formativo. Potrebbe invece risultare limitato per chi abbia numerose esperienze lavorative o un ampio percorso formativo, per via dello spazio ridotto e della minore possibilità di personalizzazione. Sconsigliato anche per candidature spontanee, dove è preferibile un cv più personalizzato che catturi meglio l'attenzione del recruiter. Per compilare l’Europass, bisogna inserire:
informazioni personali, dati come nome, cognome, data di nascita, indirizzo, e-mail e numero di telefono;
esperienze professionali, un elenco delle esperienze lavorative, partendo dalla più recente, con date e descrizione delle mansioni svolte;
istruzione e formazione, con dettagli sul percorso formativo, inclusi stage e tirocini;
competenze tecniche, cioè capacità legate a lavori specifici;
competenze personali, soft skills, capacità organizzative e artistiche;
patente, indicando se si possiede una patente e di quale tipo;
allegati, nello specifico eventuali certificati e attestati;
Curriculum in inglese
Per chi cerca lavoro all'estero, è essenziale un cv in inglese ben redatto. Non basta tradurre quello italiano, bisogna assicurarsi che sia grammaticalmente e sintatticamente corretto, e che segua le convenzioni anglosassoni. Si consiglia di usare forme attive, phrasal verbs, e di distinguere tra abilità, risultati e responsabilità. Importante anche mantenere coerenza nel testo, essere concisi e positivi, e personalizzare il cv in base all'azienda e al ruolo desiderato.
Anche per la versione inglese, esistono diverse tipologie, come il chronological cv (con esperienze in ordine cronologico) e lo skill-based cv (incentrato sulle competenze). Anche qui riveste grande importanza la lettera di presentazione, che deve seguire le medesime indicazioni di massima suggerite per il cv.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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