
I punti chiave
“C’è una forma di dazio implicito che viaggia attraverso il valore delle monete: dollaro, euro e altre valute. La competitività del sistema italiano, e più in generale europeo, rispetto a quello americano dipende anche da questo fattore. Se ne parla troppo poco”. Così il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è intervenuto in videocollegamento alla scuola politica della Lega, in corso a Roma.
Non ci sono solo i dazi
“Sto cercando di far capire che non ci sono solo i dazi, ma anche la gamba valutaria e quella fiscale – ha proseguito –. Allungare le antenne anche su questi aspetti sarà utile, perché tra qualche settimana tutto questo diventerà evidente nel negoziato globale tra gli Stati Uniti e il resto del mondo”.
Il Wto è già morto
Giorgetti ha poi allargato il discorso al contesto internazionale, segnato dal ritorno delle politiche mercantiliste. “Questo scossone che parte dall’amministrazione Trump ridisegnerà l’ordine mondiale. Si discute di dazi e tariffe, ma bisogna dire con chiarezza che il Wto è già morto da qualche anno”. Secondo il ministro, l’Organizzazione Mondiale del Commercio “sopravvive come un organismo in letargo, a cui nessuno faceva più riferimento.
È la prova che tutto deve essere riscritto e rivisto”. “Questo momento – ha aggiunto – è come le doglie di un parto di un nuovo sistema, in cui le regole della globalizzazione devono essere completamente riscritte”.
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