I punti chiave
Il tempo passa e l’Italia registra un tasso sempre più negativo in merito alle nascite. Sono infatti 9 anni che ogni anno viene superato il record della più bassa natalità di sempre nella storia del Belpaese. Il governo ha quindi deciso di mettere in atto un piano specifico per contrastare il tasso di denatalità. Ecco tutte le possibili novità in arrivo.
I dati
In merito al tasso di denatalità prendendo in considerazione l’andamento delle nascite in Italia dall’unità nazionale ad oggi, l’ex presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo ha spiegato che si è verificato un crollo drastico dal 2008 al 2022 di 393mila nascite. A questo proposito durante i primi cinque mesi di quest’anno coloro che sono nati sono 149.249 mentre lo scorso anno erano 105.315. Secondo le stime i numeri riferiti al tasso di denatalità potrebbero ulteriormente crescere aumentando il fenomeno nei prossimi anni.
La parola al governo
In merito alla questione il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha affermato: “Per tutto il governo, la sfida più importante è quella della natalità: lo è più dell’approvvigionamento energetico e delle migrazioni. Un corpo sociale che rinuncia a mettere al mondo bambini non ha speranza nel futuro. La sfida va affrontata in modo serio e per tappe che metta da parte slogan facili”. Per l'esecutivo il crollo demografico è l’elemento di maggiore crisi dell’Italia di oggi e l’impegno del governo è quello di contrastare questo fenomeno. Anche il viceministro all’Economia Maurizio Leo ha specificato che il progetto è quello di individuare delle risorse per sostenere le famiglie, soprattutto quelle che mettono la mondo figli e quelle che hanno più figli. Inoltre il numero due del Mef ha affermato: “Dovremo fare in modo di aiutare le famiglie che hanno tre figli, che non sono numerosissime. Quindi da questo punto di vista si può ritenere che l’impegno non sia eccessivamente oneroso”. Questi nuclei familiari con 3 o più figli sono 1,22 milioni, confermano i dati Istat.
Il quoziente familiare
Il quoziente familiare è un metodo di calcolo delle imposte mediante il quale la tassa dovuta è calcolata in relazione a un coefficiente che può essere determinato prendendo in considerazione il reddito complessivo della famiglia ed il numero dei suoi componenti. Il governo vuole lavorare su questo indicatore e su maggiori benefici per le imprese che assumono donne con figli. Leo a questo proposito ha detto: “Si può valutare l’ipotesi del quoziente familiare, tuttavia per farlo dovremo tenere conto delle risorse che si possono mettere a terra per favorire questo tipo di intervento. Un altro intervento - ha aggiunto - è legato alle misure a favore delle imprese attraverso le forme di detassazione, sul modello dello slogan ’chi assume meno paga’, quindi ridurre il carico fiscale dell'imposta sul reddito delle società per dare dei benefici aggiuntivi soprattutto alle mamme. Quindi dare ulteriori benefici alle imprese che assumono delle donne che hanno nuclei familiari abbastanza consistenti”.
L’assegno unico
Il ministro per la Famiglia Eugenia Roccella ha sottolineato al Meeting di Cl di Rimini che il governo difende l’assegno unico nonostante sia sotto proceduta di infrazione europea. L’obiettivo dell’esecutivo è quello di aumentare la misura tramite un’azione di governo incisiva, trasversale e compatta.
Inoltre le aziende e gli enti locali saranno chiamati a contribuire in questo processo. La titolare delle pari opportunità e della famiglia ha annunciato che nella prossima Manovra proporrà contributi per il secondo figlio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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