I "movimenti sospetti" che fanno scattare i controlli del Fisco

Ci sono tre particolari operazioni che attirano subito l'attenzione del Fisco, incaricato di tenere d'occhio gli spostamenti di denaro: ecco a cosa fare attenzione

I "movimenti sospetti" che fanno scattare i controlli del Fisco
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Fra i compiti del Fisco rientra quello di vigilare sugli spostamenti di denaro dei contribuenti, indagando in caso di operazioni considerate sospette. L'Agenzia delle Entrate, infatti, è al corrente della nostra situazione finanziaria: conosce i nostri redditi, così come i nostri risparmi e i vari movimenti che compiamo, ed è pronta a intervenire in caso di anomalie. Ogni anno i contribuenti sono tenuti a presentare una dichiarazione dei redditi (precompilata proprio da Agenzia delle Entrate) e la Dsu per ottenere l'Isee.

Con questi strumenti la nostra situazione economica dovrebbe risultare chiara e priva di incongruenze.

Ci sono però tre movimenti del conto corrente che possono generare dei sospetti e portare a delle indagini da parte del Fisco, che potrebbe agire temendo un tentativo di evasione fiscale.

  1. Prelevare e versare contanti. Si tratta di uno dei movimenti che il Fisco tiene maggiormente d'occhio. Ad oggi nel nostro Paese si ha una soglia di tracciabilità del denaro fissato a 5mila euro. Non è possibile pagare in contanti una cifra superiore a 4.999 euro, per la quale invece serve un mezzo di pagamento tracciabile. Questa soglia non è prevista per prelievi e versamenti da o sul nostro conto corrente. In caso di superamento del tetto limite, tuttavia, potrebbero sorgere degli interrogativi sulla provenienza del denaro. Si tratta di una forma di reddito? Questa è la domanda che si pone il Fisco. A generare allarme non sono solo i versamenti, ma anche prelievi molto sostanziosi, oppure i piccoli prelievi che avvengono con frequenza.
  2. Movimenti effettuati con Paesi esteri. Altro campanello d'allarme per il Fisco sono tutti quei trasferimenti di denaro che vanno da e per l'estero. Talvolta è lo stesso istituto di credito, se insospettito, a segnalare la situazione alla Uif (Unità di Informazione Finanziaria per l'Italia). Ovviamente il timore è che ci possano essere dei circoli di scambio di denaro "sporco". Può capitare che un titolare di conto corrente del tutto in buona fede sposti del denaro all'estero, magari investimenti in cripto, venendo per questo segnalato. I trasferimenti da e per l'estero non sono vietati, ma possono attirare l'attenzione quando si supera la soglia dei 5mila euro.
  3. Bonifici da privati. Infine, un altro movimento ritenuto sospetto riguarda quei bonifici ricevuti da parte di soggetti privati che non rientrano nell'attività lavorativa svolta dal correntista, e che quindi non sono riportati nella dichiarazione dei redditi. Per il Fisco potrebbero essere redditi non dichiarati ottenuti mediante lavoro nero. Questo potrebbe far scattare i controlli. Per evitare problemi, è sempre meglio specificare bene la causale del trasferimento di denaro in sede di bonifico.
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