Istat, più decessi che nascite: a che età andremo in pensione

Sempre meno figli e un'età media più elevata nel nostro Paese con conseguenze anche sull'età pensionabile: ecco il quadro dell'Istat di nel corso dell'audizione sul Piano Strutturale di Bilancio

Istat, più decessi che nascite: a che età andremo in pensione
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In Italia, lo sappiamo, si fanno sempre meno figli: inevitabile da questo punto di vista l'invecchiamento della popolazione generale che nel 2031 potrebbe contare circa il 27,7% di Over 65 sul nostro territorio: a dirlo è stato il presidente dell'Istat, Francesco Chielli, nel corso dell'audizione sul Piano Strutturale di Bilancio (Psb) di fronte alle commissioni Bilancio riunite della Camera e del Senato. Interessante anche i dati sull'età pensionabile vicina ai 70 anni in base alle normative vigenti e l'ottimo lavoro del governo con uno scenario di bilancio migliore di quanto preventivato inizialmente.

L'impatto demografico

"Anche negli scenari di natalità e mortalità più favorevoli il numero di nascite non potrà comunque compensare quello dei decessi", ha spiegato Chielli sottolineando lo squilibrio che nel prossimo futuro si verrà a creare tra vecchie e nuove generazioni secondo le ipotesi sui cambiamenti demografici in atto ormai da alcuni anni. "Nel 2031 le persone di 65 anni e più potrebbero rappresentare il 27,7% del totale secondo lo scenario mediano (dal 24,4% del 2023 e fino al 34,5% nel 2050). L’impatto sulle politiche di protezione sociale sarà quindi importante, dovendo fronteggiare i fabbisogni di una quota crescente (e più longeva) di anziani".

Il calo demografico è evidente: secondo i dati registrati nella prima parte del 2024 non ci sono inversioni di tendenza rispetto al recente passato: quattromila nascite in meno rispetto all'anno scorso (210mila) ma calano anche i decessi visto che fino a luglio sono stati 372mila contro i 389mila del 2023". In questo scenario l'Istat spiega che "l'aspetto probabilmente più critico, tuttavia, sarà il rapporto decrescente nel tempo tra gli individui in età attiva (15-64 anni) e quelli in età non attiva (0-14 e 65 anni e più). Nel 2031 il primo gruppo di 15-64 annipotrebbe scendere al 61,5% del totale (54,4% nel 2050), registrando una flessione di 2 punti percentuali (oltre 9 nel 2050), evidenziando un quadro evolutivo con importanti ricadute sul mercato del lavoro e sul sistema di welfare".

L'età della pensione

Più la vita si allunga grazie alla Medicina e più elevata sarà l'età per lasciare il mondo del lavoro: secondo le ipotesi principali, infatti, rispetto agli attuali 67 anni per andare in pensione si aumenterebbe di soli tre mesi entro 2027, 67 anni e 6 mesi dal 2029 e a 67 anni e 9 mesi a dal 2031 "per arrivare a 69 e 6 mesi dal 2051" secondo le leggi attualmente in vigore in Italia come spiega il presidente dell'Istat. Certo, per i "quasi 70 anni" manca ancora un bel po' ma il trend in crescita di quasi un anno in più di lavoro è relativamente a breve termine.

Migliora lo scenario sui conti

L'ottima notizia viene da conti visto che il quadro del Piano strutturale di bilancio "risulta in miglioramento rispetto a quanto atteso nel Def nell'anno in corso: il deficit è previsto al 3,8% del Pil (dal 4,3% stimato ad aprile) e il saldo primario risulta in surplus (0,1% del Pil, rispetto a un deficit dello 0,4% previsto nel Def)".

In questo modo ci sono maggiori entrate grazie specialmente alle imposte dirette e una riduzione delle spese correnti "in parte compensata da maggiori spese in conto capitale", ha spiegato Chelli. In questo modo, il triennio 2024-2026 avrà un deficit inferiore rispetto agli scenari disegnati dal Def (Documento di economia e finanza) di aprile.

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