Esattamente come accaduto qualche anno fa per le monete da 1 e 2 centesimi di euro, stanno lentamente ma progressivamente sparendo dalla circolazione quelle da 5, 10 e 20 cent. Le lamentele arrivano soprattutto dai numerosi cittadini che utilizzano quotidianamente i contanti, i quali con sempre maggior frequenza segnalano la difficoltà a ottenere il giusto resto nei negozi, non essendo a disposizione monetine di piccolo taglio.
Non si tratta, in realtà, di una novità assoluta, dato che il primo allarme relativo alla diminuzione di pezzi da 5, 10 e 20 centesimi arrivò nel 2020. La prima domanda che sorge è se dovremo dire addio anche queste monete, così come accaduto con quelle da 1 e 2 cent. Ma quali possono essere le motivazioni alla base di tale fenomeno?
C'è chi lo attribuisce all'incremento della percentuale di cittadini che scelgono di effettuare esclusivamente pagamenti elettronici, una pratica che riduce la necessità di portare con sé delle monete. Monete che, quindi, non vengono rimesse in circolazione ma restano "ferme" nel vero senso del termine, nelle case degli italiani, dando vita a quel fenomeno noto col nome di "hoarding".
Altro motivo è il costo elevato per produrre tali monete, spesso alto rispetto al valore nominale delle stesse: alcuni stati dell'UE hanno preso in considerazione l'ipotesi di ridurre o eliminare del tutto la loro produzione con l'obiettivo di risparmiare sui costi di conio. In parole povere, quindi, ciò che accaduto in alcune nazioni europee per quelle da 1 e 2 centesimi.
Terza, ma non meno importante, causa l'inflazione, che ha inferto un duro colpo al potere d'acquisto delle monete di piccolo taglio: i prezzi sono spesso approssimati a una cifra tonda, non rendendo più necessario il loro uso e facendo sì che i consumatori preferiscano portarsi dietro banconote o monete dal valore più alto. Tutti questi motivi sarebbero alla base di questa lenta scomparsa dalla circolazione e della probabile eliminazione da parte di alcuni Stati.
Come detto, ciò crea insoddisfazione nei clienti, che non si vedono più restituire il giusto resto, ma porta conseguenze anche nei negozianti: questa difficoltà porta malumore e tempi di attesa più lunghi in cassa.
Qualcuno tenta di rimediare comprando le monete di piccolo taglio da banche e fornitori di vario genere, ma ciò comporta ulteriori e non previsti esborsi: ecco spiegato perché in tanti spingono verso il pagamento elettronico. A monte, infine, anche le banche si trovano in difficoltà a gestire una richiesta di monete da 5, 10 e 20 centesimi sempre più difficile da soddisfare in tempi brevi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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