Da novembre tasse a rate: come funziona il meccanismo

Si pagheranno soltanto nel 2024 le tasse previste per la fine dell'anno in corso: ecco le novità del governo e quali saranno le categorie di lavoratori coinvolti

Da novembre tasse a rate: come funziona il meccanismo
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Il governo viene sempre più incontro alle difficoltà degli italiani legate al caro-vita con un rateizzazione delle tasse che non si pagheranno più in anticipo "ma ad anno concluso e reddito guadagnato", ha dichiarato Alberto Gusmeroli, presidente della commissione Attività produttive, Commercio e Turismo di Montecitorio e responsabile Fisco della Lega.

"Sarà un fatto storico"

Dal prossimo mese, quindi, si aboliranno gli acconti di numerosi lavoratori quali artigiani, commercianti e liberi professionisti. "Sarà un fatto storico, per la prima volta in 50 anni", aggiunge Gusmeroli, spiegando che la platea dei beneficiari si potrà estendere ai lavoratori dipendenti e ai pensionati "con altri redditi". Come spiegano gli esperti di Quifinanza, quindi, tasse a rate con versamenti mensili iniziando dalle partite Iva. La norma era già stata firmata e proposta dalla Lega tre anni fa, il 5 agosto 2020, e per tutte "le attività con un tetto di fatturato, probabilmente almeno sino a 500mila euro di volume d'affari".

Qual è il meccanismo

In questo modo, oltre tre milioni di attività nel nostro Paese e migliaia di lavoratori non saranno più tenuti a pagare nulla a fine novembre ma iniziando con le rate nei sei mesi che vanno da gennaio a giugno 2024. In questo modo, chi si trova più in difficoltà non dovrà richiedere nessun prestito alle banche senza accumulare sanzioni e interessi. "Si tratta di un provvedimento che genera più liquidità per i cittadini e nessun problema per i conti pubblici, in quanto sulla base di quanto affermato da Eurostat con un apposito mio quesito, esso non determina alcuna necessità di copertura di bilancio ma solo di cassa", conclude Gusmeroli.

Vicino ai cittadini anche il vice ministro dell'Economia, Maurizio Leo, che durante il Congresso Nazionale dei Tributaristi ha sottolineato come sia indispensable "ripensare anche il meccanismo della riscossione, che ormai ha raggiunto livelli abnormi: circa 1.153 miliardi, dobbiamo cercare di smaltire questo magazzino delle cartelle e lo vogliamo fare in modo tale da poter individuare realmente quelli che sono i carichi fiscali che possono essere recuperati".

Le novità non sono finite qui: al vaglio del governo la fine dei "bonus edilizi multi aliquota" oltre a una lotta all'evasione fiscale specialmente per le categorie di lavori quali colf

e badanti, tra le più a rischio. Come abbiamo visto sul Giornale.it, infine, per la Manovra del prossimo anno saranno stanziati 22 miliardi di euro con provvedimenti importanti che riguardano Sanità, famiglie, il lavoro e il sistema pensionistico.

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