"Manovra da 22 miliardi". Le misure del governo su lavoro, sanità e pensioni

In consiglio dei ministri pronta ad approdare la manovra 2024. "Serietà e prudenza ci hanno guidati", anticipa Giorgetti. Provvedimenti in arrivo su pensioni, lavoro, sanità e famiglie

"Manovra da 22 miliardi". Le misure del governo su lavoro, sanità e pensioni
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L'attenzione sarà innanzitutto su sanità, lavoro e pensioni. Temi rispetto ai quali il governo intende dare risposte concrete. Ma ci saranno anche aiuti alle famiglie, con misure che mirano a un rilancio della natalità. Per la manovra 2024 pronta ad approdare in consiglio dei Ministri (il passaggio è previsto il 16 ottobre prossimo), l'esecutivo si appresta a investire 22 miliardi di euro, secondo quanto si apprende da ambienti della maggioranza. "Serietà, responsabilità e prudenza sono gli elementi che stanno guidando il nostro lavoro", aveva anticipato nei giorni scorsi il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, dando un'idea dell'approccio scelto dal Mef per una legge di bilancio che avrà anche gli occhi dell'Europa puntati su di sé.

Come previsto dalle procedure, il governo presenterà a Bruxelles il documento programmatico di bilancio (Dpb) con le principali linee di intervento della manovra e poi porterà in Parlamento il disegno di legge di Bilancio 2024 vero e proprio. Nella settimana in cui sarà all'esame dell'Aula la Nadef, l'obiettivo dell'esecutivo e partiti di maggioranza è anche di incrementare i fondi destinati alla sanità. L'auspicio - riferiscono fonti della coalizione di governo - è quello di avvicinarsi il più possibile alle prime ipotesi, che facevano riferimento a un budget aggiuntivo di 4 miliardi. Tra gli obiettivi indicati anche recentemente dalle premier c'è anche quello, per altro, di abbattere le liste d'attesa. Anche in questa chiave si starebbe valutando una flat tax al 15% sugli straordinari del personale sanitario. Dall'esecutivo, lo stesso ministro dello sport, Andrea Abodi, ha assicurato che non ci sarà alcun dietrofront sui fondi alla sanità. Anzi.

Sul fronte del lavoro, stando alle anticipazioni trapelate, l'intenzione sarebbe quella di confermare anche nel 2024 la cedolare secca (imposta sostitutiva) al 5% sui premi di risultato in scadenza alla fine di quest’anno. E si va anche verso una conferma della detassazione dei fringe benefit esclusi dal reddito imponibile. Si sta poi valutando una misura a favore delle famiglie numerose, con una valutazione di soglie diverse in base alla composizione del nucleo. Pressoché assodato, inoltre, il taglio di 7 punti del cuneo contributivo a vantaggio delle retribuzioni fino a 25mila euro lordi, e di 6 punti per le retribuzioni comprese da 25mila e 35mila euro. A questa misura - precisa il Sole24Ore - potrebbe aggiungersi l'intervento sull'Irpef per accorpare il primo e il secondo scaglione dell'imposta con l’applicazione dell'aliquota del 23% sui primi 28mila euro di reddito, sempre a vantaggio dei redditi medio-bassi.

Gli sforzi che il governo metterà in campo saranno volti "a confermare i provvedimenti per il taglio del cuneo fiscale e se possibile fare qualche passo in avanti", aveva spiegato e confermato il premier Meloni nei giorni scorsi. Altri "segnali" arriveranno sulle pensioni, sulla già citata sanità e sulla natalità che - ha precisato il capo di governo - è un tema "economico non ideologico". Sull'argomento, Meloni ha infatti sottolineato: "Il nostro sistema di welfare non può reggere se la popolazione continua a invecchiare e ci sono meno persone che lavorano per mantenerla".

Sul tema pensioni, in particolare, si prospetta il prolungamento di un anno di Quota 103 e Ape sociale, eventualmente con l'estensione a qualche altra categoria di lavoratori.

Al vaglio del Mef, anche misure per garantire una copertura pensionistica maggiore ai giovani e ai contributivi puri, e un ulteriore rafforzamento delle pensioni più basse dopo gli interventi già introdotti lo scorso anno nella prima manovra del governo Meloni.

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