Governo al lavoro sulla detassazione: tredicesime più alte | La simulazione

Le tredicesime potrebbero essere più pesanti grazie alla riforma fiscale e alla legge delega che riduce a tre gli scaglioni Irpef. La simulazione per capire meglio di quali importi si parla e quali sono le ipotesi di detassazione

Governo al lavoro sulla detassazione: tredicesime più alte | La simulazione
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La riforma fiscale sulla quale sta lavorando il governo non dovrebbe escludere le tredicesime che, di conseguenza, saranno più pesanti. La riduzione delle aliquote Irpef da quattro a tre è argomento complesso a cui collabora anche la Ragioneria dello Stato che ha già ipotizzato alcuni scenari dei quali abbiamo illustrato il funzionamento. Riproponendo la medesima pressione fiscale anche sulle tredicesime, si può calcolare in modo approssimativo quali saranno i vantaggi per fasce di reddito.

Le tredicesime e le aliquote Irpef

Il ministero dell’Economia e delle finanze (Mef) sta lavorando per mantenere la promessa di detassare le tredicesime, per il momento si parla di stime e quindi non ci sono dati definitivi. Il governo si è preso un anno di tempo ma intende lasciare il segno già entro la fine del 2023 e, con ogni probabilità, si avranno informazioni più dettagliate il prossimo 20 settembre, quando i decreti legislativi necessari dovrebbero essere definitivi.

Il viceministro Maurizio Leo, tra le varie ipotesi a disposizione, sta lavorando a un’imposta sostitutiva agevolata da applicare alle tredicesime con il fine ultimo di lasciare più denaro agli italiani in prossimità delle festività natalizie, anche per lenire gli effetti dell’inflazione che sta erodendo il potere d’acquisto.

La riforma fiscale gode della piena fiducia delle associazioni di categoria, convinte che la detassazione dei redditi sia la strada migliore da seguire per incentivare i consumi e mantenere la domanda interna. C’è quindi un’unità di intenti e questo è un vantaggio rilevante per potere lavorare nel migliore dei modi.

Le simulazioni

Come detto, ci si muove in un contesto ipotetico ma, secondo le simulazioni pubblicate da Il Messaggero, un lavoratore con un reddito di 15mila euro annui pagherebbe 150 euro di Irpef invece di 230 euro, con 80 euro in più nella busta paga.

I redditi fino a 20mila euro l’anno pagherebbero 240 euro di Iperf invece di 400 euro, con un risparmio pari a 160 euro.

Chi guadagna fino a 25mila euro l’anno risparmierebbe 200 euro, i redditi fino a 30mila euro troverebbe 480 euro in più in busta paga e chi ha redditi fino a 35mila euro risparmierebbe 560 euro.

Se la detassazione delle tredicesime non fosse limitata a fasce di reddito e quindi venisse applicata anche alle persone che hanno entrate superiori ai 35mila euro l’anno (cosa ancora tutta da confermare), i risparmi diventerebbero ancora più ingenti: per esempio, a un reddito da 80mila euro l’anno

corrisponderebbe un risparmio pari a 1.792 euro.

Il velo su queste ipotesi verrà tolto a breve, appare comunque certo che – al di là delle cifre – la tredicesima del 2023 sarà più pesante per ogni lavoratore.

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