La scorsa legge di Bilancio 2023 ha introdotto importati modifiche al regime forfettario relativamente al massimale dei ricavi, che è passato dai precedenti 65mila agli attuali 85mila.
Ma ora che il 30 novembre (data entro cui andrà presentato il modello Redditi) non è più così distante per le Partite Iva è tempo di “fare i conti” per comprendere, qualora si aderisca al regime forfettario, gli importi delle imposte che dovranno essere versate e se si sono rispettati i “limiti” dei ricavi previsti per questo particolare regime fiscale.
Ma cosa succede se gli 85mila euro vengono superati?
Entriamo un po’ più nel dettaglio.
Regime forfettario: cos’è?
Il forfettario è un regime fiscale introdotto con la legge di stabilità 2015 che, come ricorda l’Agenzia delle entrate, “prevede rilevanti semplificazioni ai fini IVA e ai fini contabili, e consente, altresì, la determinazione forfetaria del reddito da assoggettare a un’unica imposta in sostituzione di quelle ordinariamente previste, nonché di accedere ad un regime contributivo opzionale per le imprese”.
Possono accedere a questo regime le persone fisiche che esercita attività d’impresa, di arte o professione (incluse le imprese familiari); nei fatti il forfettario permette di avere (cioè di dover pagare) un’aliquota del 15% sull’imponibile che scende al 5% per coloro i quali siano nei primi cinque anni di attività.
Questo regime non prevede una scadenza legata ad un numero di anni di attività o al raggiungimento di una particolare età anagrafica. La sua applicazione, pertanto, è subordinata solo al verificarsi delle condizioni e al possesso dei requisiti prescritti dalla legge.
Per “aderire” al forfettario ci sono dei requisiti a partire dal limite dei ricavi che è di 85mila euro e non avere percepito, nell’anno precedente, ulteriori redditi di lavoro dipendente e assimilati (di cui agli artt. 49 e 50 del Tuir) che superino l’importo di 30mila euro.
Infine, qualora si siano sostenute spese per personale dipendente o per lavoro accessorio queste non possono essere superiori ai 20mila euro.
Cosa succede se si superano i limiti
Uscire da forfettario comporta un notevole aggravio sulle imposte ma in modo differenziato.
- se si supera il limite degli 85mila ma si resta sotto i 100mila euro di ricavi si resta nel regime forfettario per l’corrente mentre l'anno successivo si passerà al regime ordinario;
- se su superano i 100mila euro, invece, l’uscita dal regime forfettario è immediata con il passaggio all’ordinario e ciò significa che si dovrà applicare l’Iva (imposta sul valore aggiunto) a partire dalle fatture successive.
È comunque possibile rientrare nel regime agevolato dopo due anni se si superano i requisiti prescritti.
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