Come sostituire l’impianto fotovoltaico mantenendo gli incentivi

Cambiare impianto fotovoltaico è possibile senza perdere gli incentivi, a condizione che vengano rispettate le normative e che si comunichi tempestivamente al Gse ogni intervento

Come sostituire l’impianto fotovoltaico mantenendo gli incentivi

La sostituzione di un impianto fotovoltaico senza perdere le agevolazioni è un tema di notevole interesse per chi ha installato pannelli solari approfittando di programmi di incentivazione come il Conto Energia. Con il passare degli anni, infatti, è possibile che alcuni impianti fotovoltaici necessitino di aggiornamenti o sostituzioni, sia per il deterioramento dei componenti, sia per migliorare le prestazioni con nuove tecnologie, e in molti temono di perdere gli incentivi governativi nel caso di interventi significativi sull’impianto. Vediamo cosa è importante sapere.

Sostituzione dell’impianto e mantenimento degli incentivi

In linea generale, la sostituzione dei pannelli fotovoltaici o di altre componenti dell’impianto non comporta automaticamente la perdita degli incentivi. Tuttavia, ci sono alcune regole e condizioni precise da rispettare. In Italia, gli incentivi più comuni sono stati concessi attraverso il programma Conto Energia, che prevedeva tariffe incentivanti per un periodo di 20 anni dalla data di connessione dell’impianto alla rete elettrica.

Sostituzione parziale e sostituzione completa

Se si decide di sostituire solo alcuni elementi dell’impianto, come i moduli o l’inverter, senza modificare la potenza nominale complessiva dell’impianto, generalmente non si perdono gli incentivi. Il Gse (Gestore dei servizi energetici) richiede comunque una comunicazione di intervento e in alcuni casi potrebbe essere necessaria una perizia tecnica.

Più complessa, invece, la situazione in caso di una sostituzione completa dell’impianto. Se l’impianto sostituito mantiene la stessa potenza e le stesse caratteristiche del precedente, è possibile continuare a beneficiare degli incentivi, ma è obbligatorio comunicarlo al Gse e ottenere l’autorizzazione. Il Gestore valuterà caso per caso se le modifiche rientrano nelle norme che permettono il mantenimento degli incentivi.

Modifiche che possono compromettere gli incentivi

Esistono alcuni interventi che potrebbero portare a perdere gli incentivi, e cioè:

aumento della potenza nominale, se con la sostituzione si decide di aumentare la potenza dell’impianto, è probabile che gli incentivi concessi non siano più applicabili. In questi casi, solo la potenza originaria dell’impianto potrebbe continuare a beneficiare degli incentivi, mentre per l'incremento di potenza potrebbero essere necessarie nuove autorizzazioni e adeguamenti tariffari;

rimozione dell’impianto, se l’impianto viene completamente rimosso e sostituito con uno nuovo senza mantenere alcuna continuità con l'installazione originale, gli incentivi non vengono trasferiti al nuovo impianto.

Normativa di riferimento e procedure

Le normative in materia di sostituzione e manutenzione degli impianti fotovoltaici incentivati sono regolate da decreti legislativi e dalle linee guida del Gse. Il Decreto Milleproroghe ha introdotto alcune disposizioni per facilitare la gestione delle modifiche agli impianti fotovoltaici incentivati, mantenendo un equilibrio tra la necessità di aggiornamento e la salvaguardia degli incentivi.

Se si sta valutando la sostituzione dell’impianto fotovoltaico, è importante seguire i seguenti passaggi: verifica della documentazione, controllando il contratto di incentivazione per comprendere le condizioni precise; comunicazione al Gse, informando il Gestore degli interventi che si intendono fare, seguendo le procedure indicate; perizia tecnica, necessaria in alcuni casi per dimostrare che l'intervento non modifica le caratteristiche essenziali dell’impianto incentivato.

Benefici delle nuove tecnologie

Aggiornare o sostituire un impianto fotovoltaico può portare a benefici significativi in termini di efficienza. I nuovi pannelli fotovoltaici hanno una maggiore capacità di generare energia rispetto ai modelli più vecchi, e i moderni sistemi di accumulo possono migliorare ulteriormente l'autoconsumo dell'energia prodotta. Anche se si dovesse perdere una parte degli incentivi, il miglioramento dell'efficienza energetica potrebbe compensare l'investimento iniziale.

Secondo Conto Energia: quali novità

Il Secondo Conto Energia ha introdotto norme precise per mantenere le agevolazioni nel caso di sostituzioni o modifiche agli impianti. In particolare, in caso di sostituzione, la potenza nominale dell'impianto incentivato non deve essere aumentata. Se si supera la soglia di 1200 MW, è richiesta una pratica di ampliamento separata. In tal caso, il nuovo impianto non avrebbe diritto agli incentivi del Conto Energia, ma seguirebbe le normative vigenti per la gestione degli impianti e l'integrazione con i sistemi di accumulo.

Gli impianti dotati di sistemi di accumulo sono disciplinati dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) e dal Gse. Un impianto fotovoltaico incentivato può essere equipaggiato con un sistema di accumulo, a condizione che la batteria venga installata per migliorare l’autoconsumo e non interferisca con il funzionamento dello Scambio sul Posto.

Riguardo alla detrazione per l'accumulo degli impianti fotovoltaici, aggiornata al 13 agosto 2024, l'aggiunta di un sistema di accumulo non influisce sullo Scambio sul Posto, purché siano rispettate le regole tecniche di connessione alla rete.

Il Gse ha pubblicato apposite linee guida per chiarire le modalità di integrazione dei sistemi di accumulo negli impianti che usufruiscono di incentivi. In ogni caso, sul sito del Gestore sono presenti gli aggiornamenti delle procedure per gli interventi di manutenzione e ammodernamento tecnologico di impianti fotovoltaici incentivati in Conto Energia.

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