È ufficiale, la Bce ha deciso di alzare ulteriormente i tassi portando al 3,50% quello sui rifinanziamenti, al 3% a quello relativo ai depositi e al 3,75% a quello sui prestiti marginali. Ciò si tradurrà inevitabilmente in un peso ancor maggiore su quelle forme di finanziamento a cui tanti italiani ricorrono per effettuare i loro acquisti. Impossibile non pensare alle conseguenze sui mutui.
La stangata e il rischio di non riuscire a pagare la rata
La stangata su mutui e prestiti, purtroppo, è servita. Dopo l'ulteriore ritocco di ieri sui tassi, il costo del denaro è salito al 3,5%, un livello così alto non lo si era raggiunto dal 2008. I mutui, specie quelli variabili, diventeranno un rischio per le tasche degli italiani.
Nel commentare la situazione, Codacons ha parlato senza mezzi termini di "mazzata". E questo è il sentore comune. Tante adesso le famiglie che temono di non essere più in grado di pagare le rate del mutuo.
Com'è la situazione adesso
Ad oggi, sono 6,8 milioni le famiglie indebitate, e 3,5 milioni devono pagare delle rate. Se da un lato saranno maggiormente tutelati coloro che hanno un mutuo a tasso fisso, chi è ricorso al variabile non sta dormendo sonni tranquilli. Secondo quanto stimato da Fabi, da quando la Bce ha cominciato a ritoccare i tassi, le rate dei mutui a tasso variabile sono mediamente cresciute del 54%. Per fare un esempio, chi pagava 500 euro, adesso deve sborsarne 770. E non finisce qui, perché con questo nuovo aumento di mezzo punto previsto per il 22 marzo la situazione peggiorerà ancora.
Le conseguenze si vedranno anche sui prestiti. Secondo Mutuisupermarket.it, già adesso il Taeg dei mutui considerato migliore parte dal 3,5 per arrivare al 4,5%. Si sale più dei mutui fissi, dati attorno al 3,8-4%, che sono comunque cresciuti rispetto all'1,8%.
Secondo Fabi, con l' Euribor salito di mezzo punto, assisteremo presto a tassi variabili che dallo 0,6% registrato a fine 2021 saliranno al 4,9%.
Problemi anche per gli acquisti a rate. Se a fine 2021 il tasso di interesse medio si attestava intorno all'8,1%, presto, secondo Fabi, il valore potrebbe toccare l'11,9%.
A rischio pure industrie e investimenti, dato che i prestiti alle imprese saliranno oltre il 4%, provocando serie conseguenze all'economia.
Depositi e obbligazioni
Se da un lato aumentano i mutui, non crescono invece le remunerazioni che gli istituti di credito offronto a chi ha affidato loro del denaro.
Stando ai dati forniti da Abi, lo scorso febbraio il differenziale tra tasso medio sui prestiti e quello sulla raccolta da famiglie e società è arrivato a 295 punti (259 punti a gennaio).
La corsa alle surroghe
Come calcolato da MutuiOnline.it, una rata che prima poteva pesare per il 22% sul reddito medio delle famiglie, ora potrà arrivare al 30%. Attualmente, come suggerito anche dagli esperti, una forma di difesa è il tasso fisso.
Ecco il perché della recente corsa alla surroga, ossia alla sostituzione del vecchio mutuo variabile con un mutuo a tasso fisso. Si tratta, però, di un alternativa non seguita da tutti, forse perché non è facile rispettare tutti i requisiti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.