Mutui a tasso fisso o variabile: ecco cosa scegliere e cosa dicono i dati

Il carico delle rate sta diminuendo sia per i mutui a tasso fisso che per quelli a tasso variabile

Mutui a tasso fisso o variabile: ecco cosa scegliere e cosa dicono i dati
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In questi ultimi anni sono diversi gli italiani che prima di acquistare una casa si sono trovati davanti al dilemma: tasso fisso o variabile? La risposta la si può trovare nei numeri. In ogni caso, per il settimo mese consecutivo, a giugno sono ancora in discesa le condizioni offerte dalle banche per l’acquisto di abitazioni tramite mutuo. I dati dell'Abi, l’Associazione bancaria italiana, descrivono uno scenario positivo. Ecco quindi cosa conviene scegliere tra tasso fisso e variabile.

Il tasso medio

Innanzitutto è bene specificare che i tassi medi ritornano un'informazione utile per farsi un'idea di quanto si potrebbe pagare se venisse chiesto un prestito per acquistare casa o per altre necessità, inoltre chiariscono quanto potrebbero aumentare i risparmi se venissero investiti in un deposito bancario. Lo scorso mese il tasso medio per le nuove operazioni di acquisto di abitazioni è sceso al 3,56%, rispetto al 3,61% di maggio 2024, al 4,42% di dicembre 2023 e al livello massimo del 4,50% raggiunto a novembre 2023. Inoltre sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese questo indicatore è in calo, infatti è passato dal 5,38% di maggio 2024 al 5,25% di giugno 2024. Un dato interessante poiché a dicembre 2023 era al 5,45% mentre il tasso medio sul totale dei prestiti, ovvero quelli sottoscritti negli anni, è calato al 4,77% dal 4,80% del mese precedente.

La scelta migliore

Dopo aver analizzato i numeri possiamo affermare che la maggior parte degli esperti sostiene che il tasso fisso sia l'opzione più stabile e vantaggiosa. A questo proposito sui mutui a tasso variabile non è stato registrato un calo importante per quanto riguarda le rate mensili, infatti durante l’ultimo biennio è stato raggiunto un aumento del 119% della loro quota. Inoltre la domanda di mutui per comprare gli immobili è salita lo scorso mese del 14,9% come afferma un recente rapporto di Experian. In sintesi i mutui a tasso fisso sono più vantaggiosi, con rate inferiori del 9% rispetto al 2023 mentre il variabile parrebbe non offrire garanzie adeguate.

L’andamento dei prestiti

Nel mese di giugno i prestiti alle imprese e alle famiglie sono diminuiti dell’1,7% rispetto al 2023 registrando un rallentamento rispetto al calo registrato a maggio 2024 dove ci fu una diminuzione dei prestiti alle imprese i quali diminuirono del 3,1% mentre quelli alle famiglie dell’1,1%. In seguito al rallentamento della crescita economica si è verificata la diminuzione dei volumi di credito. In un contesto di incertezza, i depositi dei clienti delle banche sono nuovamente aumentati, segnando un +1,4% dopo un anno di cali. A maggio si era registrata una diminuzione dello 0,8%.

Inoltre, la raccolta diretta complessiva, ovvero il processo attraverso il quale le banche raccolgono direttamente denaro dai loro clienti, comprensiva di depositi e obbligazioni, è cresciuta del 3% a giugno, proseguendo il trend positivo iniziato all'inizio dell'anno.

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