Vendi oggetti usati su Wallapop, Vinted o Ebay? Occhio al Fisco, potresti dover pagare le tasse

Esistono delle soglie da tenere presenti per comprendere se sia necessario aprire una partita Iva e dichiarare i propri guadagni

Vendi oggetti usati su Wallapop, Vinted o Ebay? Occhio al Fisco, potresti dover pagare le tasse
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I tempi sono cambiati, e ormai vendere oggetti usati online è diventata una consuetudine per tanti italiani: grazie a siti come Vinted, Wallapop o eBay chiunque può cercare di ricavare qualcosa dalla vendita di libri, vestiti o soprammobili messi da parte e non più utilizzati.

Quello che non tutti sanno è che esistono delle soglie di guadagno di cui tener conto per comprendere se su quelle entrate sia necessario pagare delle tasse: una situazione che non riguarda chi commercia saltuariamente, ma per evitare il rischio sanzioni è consigliabile essere informati.

A seguito della direttiva Dac7 del 2021 esiste infatti l'obbligo per le piattaforme che si occupano di e-commerce di comunicare i dati di vendita dei propri utenti: le norma è entrata in vigore in Italia all'inizio del 2023, e con specifico provvedimento emanato nel mese di novembre l'Agenzia delle entrate ha inquadrato i termini e le modalità di comunicazione. Ciò significa che i siti attraverso cui è possibile vendere servizi od oggetti, anche usati, sono tenuti a comunicare i dati delle vendite concluse dagli utenti, a seconda dei quali alcuni di questi potrebbero avere l'obbligo di aprire una partita Iva e di dichiarare i propri guadagni: tutto ciò col chiaro obiettivo di contrastare l'evasione fiscale. Tra queste piattaforme, solo per citare le più importanti, ricordiamo Wallapop, Vinted, Ebay, Amazon, Etsy e Airbnb.

Superate certe soglie di vendite, ovvero 30, o ricavi incassati in un anno solare, cioè oltre i 2mila euro, il venditore ha l'obbligo di compilare uno specifico form. Nel caso in cui si tratti di un privato andranno indicati nome e cognome, data di nascita, indirizzo e codice fiscale o partita Iva. Qualora si tratti di una persona giuridica verranno riportati ragione sociale, indirizzo, numero di identificazione fiscale e partita Iva. Il sito di e-commerce dovrà comunicare al Fisco anche l'Iban collegato all’account e il titolare del conto corrente. Secondo le regole vigenti tale comunicazione va effettuata da parte della piattaforma entro il 31 dicembre di ogni anno.

Ricevuti i dati, l'Agenzia delle entrate potrà effettuare gli specifici controlli fiscali per verificare se si tratti di vendite occasionali oppure di un'attività commerciale vera e propria, che così viene considerata una volta varcate determinate soglie.

Ecco perché è consigliabile ai venditori tenere ben presenti queste norme ed eventualmente aprire una partita Iva per evitare il rischio di incorrere in sanzioni. La vendita di oggetti usati resta esentasse per i venditori occasionali: per costoro non vige l'obbligo di compilare il modulo nè di pagare le imposte sulle vendite concluse.

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