La truffa del "mulo del denaro": come difendersi dal "wanigiri" che svuota i conti correnti

Da WhatsApp a Instagram oppure via Sms il primo contatto con le vittime avviene spesso con un messaggio innocente

La truffa del "mulo del denaro": come difendersi dal "wanigiri" che svuota i conti correnti
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La truffa wanigiri, anche conosciuta come “mulo del denaro”, è un inganno sofisticato che coinvolge una serie di passaggi ingannevoli per reclutare individui ignari, che vengono utilizzati per trasferire denaro illecito. L’FBI ha diffuso avvisi per sensibilizzare il pubblico su questo crimine, che si sviluppa principalmente attraverso le app di messaggistica più comuni. Gli autori di questa pratica iniziano con un semplice saluto o una richiesta di parlare brevemente, ma dietro questo approccio iniziale si nasconde un inganno ben architettato. Chi cade nella truffa viene usato inconsapevolmente come “mulo del denaro” per spostare fondi illeciti, finendo per coinvolgersi in attività criminose. Ecco come funziona e come non caderci.

In cosa consiste

I truffatori iniziano il contatto con un messaggio apparentemente innocente su piattaforme come WhatsApp, Instagram o tramite sms, attirando le vittime in modo subdolo. All’inizio, le vittime ricevono piccole somme di denaro per compiti semplici. Questi pagamenti iniziali, seppur modesti, suscitano un senso di fiducia e un desiderio di guadagnare di più. Successivamente, vengono proposti compiti più impegnativi, come richieste di pagamenti più ingenti, promettendo rendimenti più elevati. Tuttavia, una volta che le vittime hanno effettuato diversi bonifici, che possono ammontare anche a migliaia di euro, i truffatori scompaiono, lasciando le persone senza nulla.

Conti bancari svuotati

Partecipare a queste attività comporta non solo il rischio di truffa, ma anche gravi conseguenze, come la possibilità di vedere il proprio conto bancario congelato e difficoltà nell’ottenere prestiti o agevolazioni fiscali. Diversi lettori sono stati vittime di questo inganno, con perdite che in alcuni casi hanno raggiunto anche i 125.000 euro. Un esempio è quello di Antonio, che avrebbe dovuto effettuare un bonifico su un conto bancario di PayTend, una banca lituana già coinvolta in un’altra truffa simile. Il denaro inviato sarebbe stato trasformato in criptovalute e successivamente reinvestito nel mercato Forex. Antonio avrebbe ricevuto una commissione del 20% sull’importo iniziale investito. I truffatori utilizzano questo stratagemma per invogliare le vittime a investire somme maggiori, convinte dai guadagni iniziali, seppur modesti.

Come difendersi

Per difendersi dal fenomeno “wanigiri” è fondamentale sviluppare una sana diffidenza verso qualsiasi offerta che prometta ritorni rapidi e significativi. La prima regola è evitare di agire sotto pressione: i truffatori spesso cercano di spingere le vittime a prendere decisioni affrettate. È essenziale fare ricerche approfondite sulla provenienza dell’offerta, verificando la legittimità delle aziende o piattaforme coinvolte, specialmente se sono poco conosciute o richiedono informazioni sensibili.

Un altro accorgimento è consultarsi con esperti o persone di fiducia prima di effettuare qualsiasi operazione finanziaria. Infine, è importante essere consapevoli dei segnali di allarme, come richieste di pagamenti anticipati o promesse di guadagni impossibili, che sono tipici di raggiri.

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