Clive Barker ci riporta all’Inferno (senza ritorno)

Clive Barker ci riporta all’Inferno (senza ritorno)

«Siamo tutti libri di sangue: in qualunque punto ci aprano, siamo rossi». Così Clive Barker firmava una dichiarazione di intenti con i lettori e inaugurava nell’84 la serie di novelle intitolata Books of Blood, Libri di sangue. Sarebbero poi usciti ben sei volumi, in Italia tutti per Sonzogno. Dall’anno scorso Castelvecchi ha deciso di ripubblicarli e dopo Le stelle della morte arriva La sfida dell’Inferno, tradotto impeccabilmente da Tullio Dobner. Qui si ritrovano tutte le tematiche dell’immaginario di Barker. Le cui figure cardine sono i Cenobiti del ciclo letterario e poi cinematografico di Hellraiser che, assieme al loro capo Pinhead si nutrono del dolore delle loro vittime. Dolore destinato a durare in eterno e dal quale non c’è possibilità di fuga.
Nel primo racconto, Paura (da cui è stato tratto nel 2009 il film Dread di Anthony DiBlasi), lo studente universitario Quaid decide di sperimentate le proprie teorie filosofiche sull’essenza della paura sui propri compagni di corso, sequestrandoli e trasformandoli in cavie di un esperimento terribile. A esempio rinchiude in una stanza la vegetariana Cheryll Fromm torturandola psicologicamente e obbligandola a mangiare una bistecca putrida. Ma una vittima scatenerà la propria violenza sul carnefice. In La sfida dell’Inferno scopriamo che da millenni uomini e diavoli si sfidano in una corsa impossibile e senza regole per il possesso della realtà. Jacqueline Esse: le sue ultime volontà narra le vicende di una donna sentimentalmente insoddisfatta che tenta il suicidio e che proprio nel giorno in cui si taglia le vene scopre di avere il potere di smembrare cose e persone. In La pelle dei padri la piccola cittadina di Welcome viene assaltata da un gruppo di feroci demoni alieni contro i quali nulla possono le armi degli uomini. Nel paese vive il piccolo bimbo Aaron, da tempo seviziato dal padre, che scoprirà di avere un legame di sangue unico con gli invasori. Chiude il volume Nuovi Omicidi della Rue Morgue (sicuramente il racconto più fragile della raccolta) dove viene reinventato ai giorni nostri il celeberrimo racconto di Edgar Allan Poe.


E da Poe e dalle sue inquietudini Clive Barker dimostra di avere imparato molto, tanto da avere acquisito un originalissimo modo di raccontare le paure, usando uno stile venefico che si insinua sotto la pelle dei lettori e non li abbandona più.

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