Cobra, un serpente attraversa l’Europa

Iniziò tutto al Nord, poco dopo la seconda guerra mondiale. Sono tre città, Copenaghen, Bruxelles e Amsterdam a dare il nome al movimento artistico e fu Christian Dotremont a creare l’acronimo «CoBrA» nel 1948. «Cobra» era formato da diversi gruppi di artisti, olandesi, danesi e belgi che ritrovavano i propri fondamentali valori comuni nel non-conformismo e nella spontaneità; un serpente «geografico» con la testa a Copenaghen, il corpo a Bruxelles, e la coda ad Amsterdam. Stanchi di continue dissertazioni teoriche, gli artisti firmatari del manifesto di Dotremont - Asger Jorn, Karen Appel, Constant, Corneille e Noiret - preferivano la pratica connettendo lo sperimentalismo e la comunicazione figurativa, basata appunto sulla spontaneità congenita, all’arte popolare.
Il gruppo ben presto si dilatò, e nell'Europa post-bellica «Cobra» ebbe una forte connotazione politica e sociale, basata sulla critica alla guerra fredda di quel periodo. Rigettava l’arte erudita ed ufficiale, e per meglio esprimere la propria visione (combinazione dell'inconscio surrealista con la forza della natura), utilizzò un linguaggio visivo astratto, dai colori brillanti con pennellate violente e figure umane distorte. I legami tra «Cobra» e l’Italia furono intensi, grazie soprattutto al danese Asger Jorn (1914-1973) che soggiornò a lungo in Liguria ad Albisola a partire dal 1954. Vari artisti, architetti e intellettuali italiani erano in contatto con il gruppo, in particolare i milanesi Enrico Baj e Sergio Dangelo, e poi Fontana e Scanavino tra gli altri.


«Cobra» è approdato adesso a Modena, alla Galleria ModenArte, fino al 29 aprile, con una cinquantina di opere in cui si ritrovano, attraverso i colori vividi ed esuberanti dei lavori di Pierre Alechinsky, Karel Appel, Corneille, Jacques Doucet, Asger Jorn, Lucebert, Stolpe, Anton Rooskens e Bernard Damiano, tutta l’energia creativa e la forza di quel vivace periodo artistico, pietra miliare anche per l’Espressionismo Astratto europeo.

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