In coda per Toscani. Sala: "Provocava ma ci metteva la faccia"

L'omaggio a Palazzo Reale dopo la morte del fotografo

In coda per Toscani. Sala: "Provocava ma ci metteva la faccia"
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Un omaggio a Oliviero Toscani attraverso la sua opera. Il Comune e Milano commemorano il fotografo scomparso il 13 gennaio a 82 anni. Esposte a Palazzo Reale le immagini più significative della carriera del fotografo insieme a quattro set pensati per realizzare ritratti al pubblico presente, che entreranno a far parte di «RazzaUmana», il progetto che dal 2007 ha raccolto oltre 10mila immagini. Nel pomeriggio, familiari, amici e colleghi si sono ritrovati, con loro anche il sindaco Beppe Sala e l'assessore alla Cultura Tommaso Sacchi.

Prima dell'incontro il sindaco ha posato in uno dei set allestiti immortalato da Rocco, figlio di Toscani. «Crediamo alle cose che Oliviero ha fatto e a un certo suo modo di vedere la società - ha detto -: Olivero ci metteva la faccia ed è questa cosa che ce lo ha fatto amare. Non è che sempre gli abbiano voluto tutti bene, ha saputo essere divisivo ed è stato importante per questa volontà di manifestare un pensiero». L'assessore Sacchi ha sottolineato «la dimensione politica dello scatto» di Toscani e ha ricordato il progetto che propose per la scuola di fotografia e comunicazione da ospitare nella Sala delle Cariatidi. Progetto ricordato anche da Stefano Boeri, presidente della Triennale, al quale Toscani lo sottopose quando era assessore alla Cultura. «Mi disse, come fai a fare l'assessore che non sei capace, non sai cosa sia la politica. Vengo io». Riaffiora alla memoria di Marco Cappato la mostra dedicata ai prigionieri politici cubani organizzata con il Parlamento europeo: «Scelse di mettere le foto appese al soffitto e l'effetto fu straordinario, sembrava che si stessero riunendo». Tra i familiari ha preso parola la figlia Lola che lo ha descritto «come il sole: troppo vicino bruciavi, troppo lontano congelavi.

Ci hai insegnato che nessun dettaglio è piccolo e che tutto deve essere fatto bene». La stilista Angela Missoni ha ricordato lo scatto fatto alla sua famiglia sul divano. «Ancora oggi per noi è un pezzo di storia per l'azienda».

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