Commissione sanità L’opposizione sale sull’Aventino

«Dimissioni in tronco per onestà intellettuale». È una voce sola quella dell’opposizione regionale che ieri, unanime, si è alzata dagli scranni della Pisana per congedarsi da qui alla fine della legislatura dalla commissione Sanità annunciando anche spontanee diserzioni dai lavori del parlamentino. La scelta è stata dettata dalla profonda delusione prima e preoccupazione poi nel trattare le politiche assistenziali per tutti i 4 anni e mezzo di legislatura. «Questa Regione non ha bisogno di demagogia - spiega Donato Robilotta (PdL) - per cui l’inconsistenza di un piano sanitario di 350 pagine, già bocciato da governo e comitato tecnico, ci ha portato a dimissionarci». E mentre sempre nella mattinata la commissione Sanità esprimeva il parere positivo al documento di programmazione sanitaria per il biennio 2009-2011 i consiglieri del PdL si davano appuntamento per domani all’ospedale Forlanini per una manifestazione pubblica contro le politiche di Marrazzo. «Una politica irresponsabile che ha portato alla stesura di un piano irrealizzabile perché - accusa Massimiliano Maselli - i programmi si presentano a inizio legislatura e non alla fine. Così è per il piano trasporti e il piano rifiuti». «E intanto è iniziato il tour elettorale - condanna Fabio Armeni, capogruppo di FI verso il PdL - senza che la giunta e soprattutto il commissario si siano preoccupati di presentare una programmazione concorde con il ripiano del debito». Dello stesso avviso anche Tommaso Luzzi che parla di presa in giro dei cittadini: «La maggioranza ha inaugurato il Dea dell’ospedale di Frascati realizzato peraltro con progetto e finanziamenti dell’ex giunta di centrodestra anche se nel reparto mancano ancora tutti gli arredi». Più tecnica la dichiarazione di Vincenzo Saraceni, peraltro fino a ieri vicepresidente della commissione Sanità che ha motivato le dimissioni in tronco spiegando che: «Stamani (ieri, ndr) non ci sarebbe stata la riunione di commissione per l’analisi del piano. Serviva subito il parere: sì o no. Come avremmo potuto esprimere un parere su un piano che manca delle definizioni di bisogni di salute, di accreditamento, potenziamento del territorio e potenzialità delle strutture sanitarie?». Una domanda retorica arriva da Antonio Cicchetti, capogruppo di An verso il PdL: «Da qualche settimana ormai è partita la guerra mediatica di Marrazzo contro il governo su questioni finanziarie inconsistenti. Piuttosto sarebbe ora che il duo Marrazzo-Montino spiegasse dove sono i criteri di nomina dei direttori generali e le misure di ripiano per il debito delle aziende sanitarie». Taglia corto Romolo Del Balzo: «Marrazzo e Montino faranno bene a spiegare l’impennata del deficit nonostante gli 8 miliardi ricevuti dal governo Berlusconi e i soldi incassati coi ticket e tasse regionali». E ancora: «Ci vada la sinistra, in aula, ad approvare il volumetto degli annunci-farsa del governatore», dice Fabio Desideri.

A condividere la scelta dei consiglieri di centrodestra alla Pisana anche il capogruppo PdL al Senato Maurizio Gasparri, Michele Saccomanno, capogruppo del PdL nella Commissione d’indagine sul Servizio Sanitario nonché il vicepresidente della commissione Sanità di Palazzo Madama, Domenico Gramazio.

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