A un occhio disattento sembrano differenze di pochi, ininfluenti centesimi. Per quale motivo, allora, bisognerebbe gridare allo scandalo se il Comune di Bologna paga per una gomma per cancellare 30 centesimi di euro invece che 29? Perché da quel singolo centesimo di differenza il consigliere comunale del Pdl Lorenzo Tomassini ha scovato sprechi per decine di migliaia di euro: oltre 80mila, per la precisione, buttati ogni anno per l’acquisto di carta e cancelleria varia. Ma potrebbero essere molti di più. «Tanto che ho fatto richiesta delle fatture presentate da Altercoop a tutti i settori del Comune di Bologna negli ultimi tre anni», incalza il consigliere.
Tutto ha inizio quando Tomassini fa richiesta al Comune per l’acquisto di materiale di cancelleria per il proprio gruppo politico. Succede così che il consigliere si trova di fronte alla sfilza di quasi 7mila articoli di cancelleria che la società Altercoop fornisce al comune di Bologna con un contatto in esclusiva che viene reiterato da tempo: l’ultimo rinnovo risale all’inizio del 2010 e scadrà il prossimo dicembre. Tomassini si accorge che qualcosa non quadra, prende carta e penna e inizia a fare di conto. Come un previdente padre di famiglia che per arrivare alla fine del mese lima euro dopo euro ogni singola spesa fino alla quadratura dei conti, il consigliere inizia a fare lo stesso con i bilanci della città. E di cosa si accorge? Che il Comune di Bologna tutto può essere fuorché virtuoso. Al massimo, molto generoso con l’azienda dalla quale si rifornisce di matite, penne, gomme, cucitrici e - persino - dvd.
Prendiamo l’esempio di una colla stick. La cooperativa la fa pagare a Palazzo D’Accursio 4,15 euro che diventano 2,25 applicando lo sconto del 45,8% previsto nel contratto tra il Comune e la società. Peccato che la stessa colla che il Comune paga 2,25 euro viene venduta a qualsiasi privato si presenti alla porta di Altercoop a 1,94 euro. Ma non solo: «Navigando su internet - spiega Tomassini - ho trovato lo stesso prodotto a 1,69 euro. E in questi giorni ho ricevuto telefonate di persone che lavorano nel settore da oltre 50 anni che mi hanno presentato preventivi ancora inferiori». E lo strano «giochino» si ripresenta a ogni singola voce, fino ad arrivare al caso più eclatante: per una confezione da cinque Dvd Blue Ray vergini, il Comune spende 89,19 euro (partendo da un primo prezzo di 164 euro). Peccato che ai privati la stessa identica confezione costi meno della metà - soltanto 32 euro - e sul web addirittura un terzo: 25,38 euro. «Questo la dice lunga sull’attenzione che i dirigenti del Comune mettono sulla gestione amministrativa», attacca il consigliere.
D’altronde i conti di Tomassini parlano chiaro: se Altercoop facesse al comune gli stessi prezzi che propone ai privati, il risparmio sarebbe del 10%. Dal bilancio consuntivo del 2010, alla voce «Carta e cancelleria» il Comune di Bologna ha speso 241mila euro: il risparmio sarebbe dunque di circa 24mila euro. Se invece i consiglieri comunali si armassero di calcolatrice e di una buona dose di pazienza e andassero - click dopo click - alla ricerca e all’acquisto dei diversi articoli tramite internet, il risparmio si aggirerebbe tra il 33 e il 35%. Tradotto in denaro sonante l’amministrazione Merola si troverebbe a poter gestire in un colpo solo all’incirca 85mila euro in più.
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