Nonostante le smentite di Palazzo Chigi e le voci contrarie anche all'interno del partito, Fabrizio Cicchitto tira dritto sul condono e non vuol sentire ragioni: "Si sono concentrate le polemiche che non ci intimidiscono affatto per cui non ritiriamo la questione", ha detto, sottolineando come molte delle critiche siano "di segno ideologico, visto che provengono dalla Cgil e dal Partito democratico che hanno contestato anche la lettera della Bce". E non solo: "Altri invece hanno colto l'occasione a buon mercato per rifarsi una verginità", ha aggiunto il capogruppo alla Camera del Popolo delle libertà, "Altri ancora hanno riscoperto Savonarola, anche perché forse pensano che facendo solo tagli lineari e lotta all'evasione senza alcun tipo di politica per la crescita si possa prescindere da ogni ricerca del consenso sociale, visto poi che la responsabilità politica di quest'ultimo viene riversata solo sul presidente del Consiglio".
Anche per questo motivo Cicchitto rimanda, per il momento, il dibattito sui temi economici e si limita "ad osservare che invece di fare una discussione seria, senza tabù ideologici di alcun tipo su come il nostro Paese può di qui alla fine della legislatura misurarsi con il nodo decisivo dell'abbattimento del debito si è sviluppata una discussione che si è incentrata soltanto sul problema del condono".
Il governo intanto ribadisce il no al provvedimento. E lo fa attraverso le parole di Luigi Casero, sottosegretario al Ministero dell'Economia: "Crediamo che inserire il condono negli interventi che stiamo preparando non sia praticabile.
Siamo contrari sia dal punto di vista etico e politico perché frenerebbe la lotta all’evasione che stiamo facendo, sia dal punto di vista tecnico perchè abbiamo inserito consistenti risorse dalla lotta all’evasione nelle ultime due manovre e questo vanificherebbe questi introiti nelle entrate correnti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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