Consulta dà ragione al Cav: "Ammissibile il conflitto di attribuzione dei poteri"

Sul processo Mediaset a carico di Berlusconi, la Corte costituzionale ha stabilito: "Sussistono i requisiti soggettivi e oggettivi" a sollevare il conflitto di attribuzione

Consulta dà ragione al Cav: "Ammissibile il conflitto  di attribuzione dei poteri"

La Consulta dà ragione al Cav. "Sussistono i requisiti soggettivi e oggettivi" del presidente del Consiglio e dello stesso tribunale a sollevare il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. Per questo motivo, la Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile il ricorso presentato dall'esecutivo contro i giudici del tribunale di Milano che stanno celebrando il processo Mediaset a carico di Silvio Berlusconi.

La presidenza del Consiglio, con un ricorso dell’avvocatura dello Stato dello scorso aprile, ha chiesto alla Corte Costituzionale di annullare l’ordinanza con cui il primo marzo del 2010 il collegio presieduto da Edoardo D’Avossa rifiutò il rinvio dell’udienza per la concomitante riunione del consiglio dei ministri. I giudici della Consulta si sono per il momento limitati a valutare preliminarmente la legittimazione dei due poteri ad intervenire in giudizio e la sussistenza in astratto della materia del contendere.

E infatti - si legge nell’ordinanza depositata in cancelleria e scritta dal giudice Sabino Cassese - "sotto il profilo soggettivo, il Presidente del Consiglio dei ministri è legittimato a sollevare il conflitto, in quanto organo competente a dichiarare definitivamente la volontà del potere cui appartiene".

Al Tribunale di Milano, invece, "va riconosciuta la legittimazione a resistere nel presente conflitto, in conformità al principio secondo il quale i singoli organi giurisdizionali, svolgendo le loro funzioni in posizione di piena indipendenza, costituzionalmente garantita, sono competenti, nei procedimenti di cui sono investiti, a dichiarare definitivamente la volontà del potere cui appartengono e, pertanto, sono legittimati ad essere parte nei conflitti di attribuzione".

La Corte Costituzionale precisa nell’ordinanza che "tale preliminare valutazione lascia impregiudicata ogni ulteriore e diversa

determinazione concernente la stessa ammissibilità del ricorso". In sostanza, il via libera di oggi potrebbe essere ribaltato nella decisione di merito sul conflitto che avverrà non prima di metà del 2012.

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