Conte ha voluto essere chiaro in merito al calcio italiano; secondo il nuovo ct dell'Italia la presenza in campo di 1 o 2 ragazzi italiani per squadra non aiuta il movimento del nostro calcio. Intervistato nel corso del Processo del Lunedì in onda su Rai Sport 1, l'ex allenatore bianconero è voluto tornare sulla sua scelta di lasciare la Juventus, che ha condotto per 3 anni consecutivi portandola a conquistare lo scudetto, per andare ad allenare la Nazionale.
Conte ha ammesso di essere stato contattato direttamente da Tavecchio mentre si trovava all'estero, ma di essersi inizialmente dimostrato molto scettico, se non completamente disinteressato. È stata solamente l'insistenza proprio del neo Presidente della FGIC a farlo vacillare; a convincerlo totalmente è stato anche l'entusiasmo dimostrato dalla famiglia. Il Mister Pugliese è affascinato anche dalla sfida rappresentata dal fatto di poter allenare dei giocatori solamente per una decina di giorni al mese, lui che era abituato a plasmarli ore e ore al giorno. Fornire un'idea di gioco e motivare i giocatori, fornendo loro la giusta mentalità e una dose di cattiveria necessaria per "sbranare" gli avversari nel poco tempo a disposizione, sembra poter dare ancora più adrenalina ad un tecnico che, in questi ultimi anni, in fatto di motivazioni e carattere non aveva nulla da invidiare a nessuno.
Per quanto riguarda il 13° posto nel ranking che l'Italia occupa attualmente, Conte è convinto che sia il posto che gli Azzurri, al momento, meritano e che occorra lavorare, lavorare e lavorare per ambire alla posizioni che ci competono. Si è dichiarato molto soddisfatto della voglia e della determinazione trovata nei giocatori nel corso delle prime due uscite, al di là delle 2 vittorie ottenute.
In merito alla difficile situazione dei club italiani si è voluto soffermare, più che sulla crisi economica che ha indotto molti giocatori a "scappare" per tentare fortuna all'estero, sul fatto che molti giocatori utilizzano la Nazionale solo come pubblicità per ottenere maggiori introiti dalle proprie squadre. L'alto numero di stranieri, inoltre, sta finendo per penalizzare i giovani giocatori italiani, che fanno molta più fatica a trovare spazio in campo. Interpellato anche in merito alla possibilità di vedere nel centrocampo dell'Italia Pirlo, Verratti e De Rossi simultaneamente in campo, Conte ha voluto ribadire quello che è il suo pensiero; vedere in campo anche 2 di loro nello stesso momento rappresenta un'ipotesi di difficile realizzazione.
Per quello che riguarda decisioni importanti per migliorare il calcio italiano, il commissario tecnico non si è voluto sbilanciare, confermando di voler lavorare solamente sul campo, lasciando che siano altri a prendere decisioni di natura politica. Ha aperto, invece, alla possibilità di inserire uno stage nel corso delle vacanze natalizie, che permetta di non perdere quanto di buono fatto fino ad ora, visto che tra Novembre e Marzo non sono più previste partite della Nazionale. Su Balotelli, Conte non ha voluto lanciare messaggi particolari, affermando semplicemente di volersi comportare nel migliore dei modi con chiunque avrà l'onore di giocare con la maglia dell'Italia.
538em;">In merito al suo passato, Conte ha ricordato quello che per lui ha rappresentato il periodo migliore da calciatore, ossia la vittoria della Champions League e le 4 finali europee disputate. Infine, per quanto riguarda gli allenatori, tra i preferiti di Conte rientrano sicuramente Trapattoni e Lippi, ma anche Fascetti e Mazzone, oltre a Carletto Ancelotti.
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