Controesodo con preghiera: in autogrill ci sono i Papaboys

Ieri 25 ragazzi si sono sparpagliati nell’area di sosta Cantagallo con il compito di ricordare che «Dio esiste»

Silvia Gilioli

da Bologna

Avessero la pelle scura, li avrebbero scambiati per «vu' cumprà». Sono le «Sentinelle del Mattino», i Papaboys, invitati dalla società Autostrade a offrire la buona novella a chi rientra dalle feste. In 25 si sono posizionati ieri nell’area di sosta Cantagallo, a una ventina di chilometri da Bologna, in direzione Milano. Ragazze, soprattutto, dal compito non facile di evangelizzare, di ricordare che Dio esiste a chi magari è scocciato perché le sue vacanze sono finite.
Qualcuno ha accettato di seguire i Papaboys nella cappellina restaurata all’interno in quell'area di servizio di Casalecchio di Reno, ma i più hanno ricevuto cortesi ma fermi «no, grazie», di fronte ai volantini «Dio ha cura di te» e «Autostrada facendo. Una luce nella notte anche sulla A1».
Decine gli avventori che tagliavano corto, con un preciso timore, che gli volessero vendere qualcosa. «Niente di tutto questo - la risposta -. C'è scritto anche qui, guardate: La sosta di pace nel mezzo del traffico autostradale è gratuita».
Opera di evangelizzazione certamente ardua, in un autogrill che una trentina d'anni fa fece parlare per un episodio singolare. Al rientro da un comizio elettorale l'allora segretario dell'Msi, Giorgio Almirante, chiese che gli servissero la cena. Aveva sbagliato posto. Si sa che Bologna e provincia erano il cuore del comunismo, ma nemmeno lui si aspettava che il personale del Cantagallo si rifiutasse. Evidentemente per motivi politici, schieratissimo sul fronte opposto al suo.
Ieri è filato tutto liscio, qualcuno è stato convinto da quei ragazzi ad andare a confessarsi, prima della messa. Impossibile non notarli. Qualcuno con la bandana, tutti in maglietta nera con la scritta «Una luce nella notte. Ti ama e ti perdona». A guidarli un prete bresciano, naturalmente giovane, di Desenzano sul Garda, Don Andrea Brugnoli. «Abbiamo accolto volentieri l’invito della società Autostrade - racconta -. Al rientro dalle vacanze magari aumenta il bisogno di spiritualità, dopo il desiderio di trasgressione».
L'indifferenza è il sentimento che mortifica di più l'ardore di questi volontari con l'argento vivo addosso. «Ma andiamo avanti per la nostra strada. Con noi ci sono ragazzi dal passato difficile, alcuni erano punk. Giriamo per i pub, i bar, le discoteche per cercare un primo contatto. Contattiamo anche i tossicodipendenti, gli sballati, le prostitute. A Desenzano una volta al mese teniamo la chiesa aperta fino alla due di notte e i giovani vengono a pregare.

A Riccione abbiamo tenuto aperto sino alle 7 del mattino, raccogliendo migliaia di persone». Lungo la rete autostradale ci sono in tutto 4 piccole cappelle. Qualche mese e la messa domenicale, ad hoc per i viaggiatori, diventerà un appuntamento fisso. Come la sosta per un panino.

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