Corsa alle armi: triplicate le licenze di sparare

La paura fa 135. È il numero di persone che nel 2008 hanno ottenuto per la prima volta dalla prefettura di Milano il permesso di girare armate per difendere la propria incolumità personale, quasi il triplo rispetto a tre anni fa quando erano state solo 49. Calcolando anche le 1.972 persone che nel 2008 hanno rinnovato il porto d’armi per difesa personale e le 5.518 che hanno acquisito quello per caccia o uso sportivo, si arriva a un totale di 7.625 porto d’armi nell’ultimo anno. Anche se il vero termometro dell’insicurezza che si vive nell’intera provincia sono soprattutto le nuove richieste accolte dalla prefettura di poter circolare con addosso una pistola per difendersi da eventuali aggressori. Dopo l’impennata a cavallo tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del 2000 e il crollo tra il 2003 e il 2005, i nuovi porto d’armi per uso personale sono tornati a crescere in modo costante, toccando quota 97 nel 2006 e 121 nel 2007. Stabile invece il numero dei rinnovi della licenza, cresciuti lievemente dai 1.968 del 2006 ai 1.972 del 2008, con un picco di 2.022 unità nel 2007.
Ma a dimostrazione della maggiore abitudine dei milanesi a maneggiare le armi e all’occorrenza a usarle, aumenta anche il numero di porto d’armi per la caccia o l’attività sportiva, che tra nuovi rilasci e rinnovi sono passati dai 5.332 del 2007 ai 5.518 del 2008 e dai 252 del primo trimestre 2008 ai 645 del primo trimestre 2009. Sommando la difesa personale con gli altri usi, si registra dunque una crescita complessiva dai 7.475 del 2007 ai 7.625 del 2008. Anche se in realtà il numero di armi circolanti in provincia di Milano è nettamente più elevato. Basta mettere insieme gli 11.500 tesserini venatori rilasciati nell’ultima stagione di caccia e i 512 iscritti alla Federazione italiana tiro a volo nel 2009, per arrivare già a quota 12.012. Un numero che si spiega con il fatto che mentre il porto d’armi per difesa personale va rinnovato ogni anno, quello per altri usi ne dura sei. Altra differenza, per difesa personale si può detenere una sola arma, per le altre categorie molte di più.
Come rivela Pietro Pietrafesa, funzionario dell’Associazione nazionale produttori armi e munizioni, «per i fucili a canna liscia non esistono restrizioni, per quelli a canna rigata se ne possono detenere fino a sei». Molto più rilevante, sotto il profilo della sicurezza, il fatto che ai dati noti vanno aggiunti i cosiddetti «nulla osta all’acquisto», cioè quelle armi regolarmente denunciate ma che non possono essere trasportate, bensì solo tenute in casa o nel negozio. Come spiegano in via Fatebenefratelli, il numero di queste armi è noto ai singoli commissariati, ma la questura non ha mai censito quale sia il dato complessivo.

A cui infine, per avere un quadro completo, andrebbero aggiunte anche le armi detenute senza permesso. Stando a quanto afferma Edoardo Mori, direttore del sito internet earmi.it, «il numero delle armi illegali è ovviamente ignoto, ma si stima che sia superiore a quello delle armi denunciate».

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