Nelle scuole corsi di lingua e cultura romena. Per gli immigrati dalla Romania. Perché non vada persa la loro cultura dorigine. Non solo, anche per frenare la fuga dalle scuole degli studenti rom. Ne ha parlato Vinicio Ongini, dellufficio di gabinetto del ministro allIstruzione Giuseppe Fioroni. «Saranno i consolati della Romania ha detto Ongini a fornire gli insegnanti. Persone di lingua madre in grado di accompagnarli nella scuola italiana a integrare linsegnamento con i programmi di lingua e cultura romena. Questo è il nostro modo di fare integrazione». Il modello del resto è già applicato nella scuola milanese per qualificare laccoglienza di studenti stranieri provenienti da altri Ppaesi. Si pensi agli interventi in favore dei cinesi e soprattutto degli studenti di origine araba per i quali sono già in atto specifici corsi di lingua e cultura dorigine. Un metodo di lavoro che Ongini ha così giustificato: «Solo mediando tra la propria cultura e quella dellaltro si può costruire una sintesi allinterno di una metropoli in cui tutte le etnie, con le loro culture, condividano gli stessi spazi, comunicando, discutendo, dialogando». Gli esperti universitari portano i risultati delle loro analisi sul problema della presenza degli immigrati nelle nostre scuole. «Bisogna osservare come questi giovani stanno costruendo i loro modelli di identificazione sostiene Enzo Colombo, delluniversità degli Studi di Milano ; osservare quali domande di inclusione avanzano e verso quali direzioni sta mutando la società contemporanea».
Liniziativa rappresenta unaltra tappa dellattuazione del progetto «Non uno di meno», promosso dalla Provincia.
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