«Così i miei studenti hanno scritto da soli il libro di testo»

Nella stagnazione dell’università italiana sono spesso gli atenei privati a potersi permettere guizzi di «sperimentazione». È il caso di alcuni studenti di Comunicazione dello Iulm di Milano. Caso probabilmente unico in Italia, si sono scritti da soli il libro di testo per il corso di «Strumenti e tecniche della produzione audiovisiva» (quello in cui si impara a girare i film). A raccontarci quest’esperienza è Enzo Papetti il docente che li ha portati a fare questo «strano» esperimento.
Professor Papetti, non saranno le solite «dispensine»?
«No è un libro vero, di duecento e passa pagine, pubblicato dalle edizioni universitarie dello Iulm. E io l’ho regolarmente adottato come libro di testo per gli studenti dei quest’anno».
Come mai ha deciso di far scrivere il libro ai ragazzi? Pigrizia?
«No. L’anno scorso hanno frequentato un workshop per realizzare un cortometraggio. Avevamo già finito le lezioni teoriche e, a quel punto, la mia si trasforma in una materia che si insegna facendo... Io ho chiesto ai ragazzi di trasformare le esperienze sul set in un libro, qualcosa che fosse all’opposto di un approccio teorico classico... ».
Ha funzionato?
«All’inizio gli studenti erano un po’ restii, spaventati. Poi ci hanno preso gusto. E il libro funziona. I ragazzi che quest’anno stanno seguendo lo stesso corso ci si trovano bene, lo sentono “vicino”. E anche loro, se riuscirò a proseguire questo tipo di esperienza, aggiungeranno delle cose. Insomma si tratta di un testo aperto. Non di un manuale nozionistico che si impara a memoria».
L’università in un certo senso ha dovuto fare una piccola scommessa nell’autorizzare un progetto così...
«Sì, lo Iulm è una struttura snella, è bastato che Alberto Abruzzese (il direttore dell’istituto di Comunicazione) mi desse il via. In questo caso, ci ha creduto anche Fastweb, l’azienda privata che ha finanziato l’iniziativa».
Una bella sinergia tra università e impresa.

All’università statale sarebbe stato così facile?
«Per la mia esperienza personale temo che le cose non sarebbero andate così lisce... ».
Progetti futuri?
«Quest’anno realizziamo un cortometraggio che andrà su Mtv, che ci “usa” come incubatrice d’azienda. Ma in fondo questo è più normale... ».

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