Così il whisky italiano è diventato arte da museo

Valentino Zagatti ha collezionato seimila bottiglie E racconta la sua storia al Revolution Festival

Alberto Milan

Arriva sempre un momento in cui il futuro e la storia si incontrano per strada e si stringono la mano. Se si parla di whisky, ovviamente, dopo i saluti si passa ai brindisi. E ai racconti, che sono la linfa che da secoli permette al re dei distillati di raccogliere milioni di appassionati dalle Highlands alla Tasmania.

Nel bel mezzo c'è l'Italia, terra di scarsi consumi e grandi collezioni, dove il single malt scozzese non ha mai cessato di affascinare. Tant'è che i festival e le manifestazioni dedicate si moltiplicano. Nel 2018 dopo il capostipite Milano Whisky Festival e la rassegna di Roma è nato anche il Whisky Revolution Festival di Castelfranco Veneto, che torna oggi e domani (dalle 14 alle 21) nella cittadina trevigiana per la sua seconda edizione. Che stavolta avrà un ospite di eccezione, ovvero Valentino Zagatti, detto Mister Malt, uno dei più grandi collezionisti di whisky del mondo.

Nulla di più distante eppure così vicino. I fratelli Davide e Dario Cerantola, gestori del «Blend whiskybar» e organizzatori del festival, si sono inventati una manifestazione scanzonata e giovane per sganciare il whisky dagli stereotipi anni '80 di intenditori e azzimati signori in tweed. Fumetti, musica, cocktail, una «whisky night» nel centro storico, una corsa ciclistica, un brunch a base di malto: se non una rivoluzione, di sicuro una ventata d'aria fresca.

Dall'altra parte Valentino, 84 anni, maestro di fisarmonica e cieco dall'età di 11 anni, che ha dedicato la vita a collezionare bottiglie introvabili. Prima ogni tipo di distillato, poi whisky scozzesi di puro malto, comprati con i risparmi dopo aver dato un taglio alle sigarette. In quei pezzi spesso unici, Valentino ha trovato un modo di acuire i suoi altri sensi. Ha messo insieme 6.500 chicche, spesso uniche come la bottiglia del 1843 regalata da un padre alla figlia appena sposata o quella recuperata da una nave naufragata.

Semplicemente, Valentino è un bigino di storia dello Scotch, tanto che le distillerie gli hanno dedicato imbottigliamenti per i suoi 50 anni di collezionismo e tremila bottiglie della sua collezione sono ora esposte in un museo vicino Amsterdam (sì, oltre ai cervelli dall'Italia scappano anche le bottiglie). Eppure Valentino e Davide hanno trovato nella comune passione per la condivisione dell'acqua di vita un terreno di amicizia. E il grande maestro sarà a Castelfranco per raccontare la sua epopea e per tenere una masterclass con alcune bottiglie d'epoca.

A proposito di degustazioni, sono parecchie quelle in programma all'Hotel Fior: la presentazione delle attese Special Releases Diageo, fra cui Talisker 15 anni e Lagavulin 12; la distilleria bretone Armorik, quella olandese Millstone, gli irlandesi, la nuova collezione di Arran, i single cask della Lost Dram Selection e l'orgoglio nostrano, il whisky italiano di Puni.

Con due ulteriori novità: una «seduta incrociata» dei maggiori blogger italiani e il primo seminario dedicato alle aste online, curato dai migliori sulla piazza, i professionisti di Scotch Whisky Auction. Chi l'ha detto che qui si beve solo spritz?

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