Crédit Agricole sotto il 2% di Intesa Sanpaolo ma con 200 filiali in più in Italia

L'Antitrust approva l'impegno dell'istituto francese a cedere il 3,8% della banca milanese entro il luglio 2011. Fino a quella data la quota sarà affidata a un «trustee». Mentre il gruppo transalpino acquisirà 150-200 sportelli da quello milanese. Finisce una telenovela.

ROMA - Crédit Agricole scenderà sotto il 2% in Intesa Sanpaolo ma in cambio crescerà in Italia fino a quota 900 sportelli, conquistando circa 150-200 filiali dalla banca guidata da Corrado Passera. È questo l'epilogo della saga sul patto Generali-Agricole che ha spinto nella scorsa primavera l'Antitrust ad accendere un faro in seguito alla mancata discesa dei francesi nella Ca' de Sass - come previsto dagli accordi presi in seguito alla fusione tra le banche di Milano e Torino - per evitare una maxi-svalutazione in bilancio.
Un faro che però il garante ha deciso di mantenere ancora acceso, almeno fino a quando i francesi, che nel frattempo hanno incassato l'ok dell'Authority a costituire un «trustee», non si libereranno del 3,8% eccedente nella banca MiTo (al momento detiene il 5,8%). E il termine massimo per vendere è stato fissato al 15 luglio 2011, giorno in cui si chiuderà la procedura d'inottemperanza avviata nei confronti dell'istituto milanese. Al riguardo i francesi hanno però spiegato, nella nota con cui hanno annunciato l'accordo, «di non essersi impegnati» sui tempi di vendita se si esclude lo 0,8% che verrà ceduto «nei prossimi mesi».
La Commissione ha dunque preso la palla al balzo e nella prima riunione utile ha recepito sia la risoluzione consensuale del patto parasociale tra Generali e Agricole sia gli accordi raggiunti mercoledì tra i vertici della Ca' de Sass e della Banque Verte. L'Agcm, si legge nella nota diramata, «ha preso atto» delle misure adottate e ha deciso di «tenere sotto stretta osservazione la piena esecuzione delle misure».
E così Agricole per portasi al 5% venderà in tempi stretti (entro la metà di quest'anno) uno 0,8% di Intesa Sanpaolo e ne sterilizzerà da subito i diritti di voto. La quota residua, ovvero il restante 3%, sarà ceduta entro il 2011 e l'esercizio dei diritti di voto sarà affidato a un monitoring trustee gradito all'Antitrust.
In particolare, il fiduciario definirà e presenterà la lista per il consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, solo ed esclusivamente in vista dell'assemblea ordinaria che si terrà alla fine di aprile 2010. I candidati dovranno comunque essere di gradimento dell'Autorità e avere i requisiti di indipendenza rispetto a Credit Agricole.
Contestualmente Agricole e Intesa hanno raggiunto un accordo per la cessione ai francesi, a prezzi di mercato, di una rete di filiali composta da 150-200 sportelli limitrofi a quelli in cui già opera il Credit Agricole nel Paese, ovvero vicini alle filiali della CariParma e Friuladria.

Secondo indiscrezioni il grosso potrebbe provenire della Banca dell'Adriatico e, come precisato nella nota congiunta, non è da escludere che possa «essere costituita in tutto o in parte anche da una controllata del gruppo Intesa Sanpaolo».

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