Dopo tre trimestri in forte flessione, nell'ultima parte di quest'anno dovrebbe esserci una tenuta del credito al consumo in Italia. Il settore dovrebbe poi gradualmente tornare a crescere nel 2010 grazie anche al possibile rinnovo degli incentivi auto.
A prevederlo sono gli analisti dell'aria ricerche del Monte dei Paschi in uno studio condotto con Consum.it. Se l'erogato 2009 si chiuderà in calo (circa -10% rispetto a un anno prima) che determinerà l'interruzione di una serie di anni di forte crescita (Cagr 2000-2008: +14,3%; +1,4% nel 2008), le attese per l'ultimo trimestre dell'anno e per il 2010 lasciano intravedere una progressiva ripresa. In particolare il prossimo anno le erogazioni dovrebbero crescere del 4%, con l'aggregato dei prestiti personali e finalizzati in miglioramento del 3% circa.
Per le principali società del mercato del credito al consumo le strategie per il futuro rimangono quindi focalizzate sulla ricerca di una maggiore efficienza e di un miglioramento della gestione del credito. Il settore, nonostante negli ultimi due anni abbia visto importanti concentrazioni, mostra inoltre ancora spazio di consolidamento.
Partito in ritardo rispetto a quelli degli altri Paesi europei, il mercato del credito al consumo italiano si ferma al 6,9% in termini di incidenza sul pil. Meno che in tutte le maggiori nazioni del Vecchio continente: nel Regno Unito il dato 18%, in Spagna il 9,5% della Spagna e in Francia il 9 per cento.
Una «distanza» che in termini pro-capite è quantificabile in 530 euro rispetto ai principali Paesi europei e in 2.300 euro rispetto alla popolazione inglese. Marcate anche le differenze a livello regionale: il credito al consumo è molto utilizzato al Centro-Sud (Sicilia e Lazio in testa), poco nel Nord Italia.
Nei primi otto mesi del 2009, rileva Assofin, le erogazioni di credito al consumo sono scese dell'11,8% a 37 miliardi, ma con molte differenziazioni a seconda dei prodotti: i prestiti personali e finalizzati (80% circa delle totale) sono scesi del 16%, mentre sono cresciute le carte di credito (+1%) e la cessione del quinto (+10%). E questa sarà, pur con qualche miglioramento, anche la situazione a fine anno, prevede Monte Paschi aggiungendo come il bilancio sarebbe stato decisamente più negativo in assenza degli incentivi auto.
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