Roma - "Abbiamo superato le 500 operazioni di polizia giudiziaria, che hanno portato a quasi cinquemila arresti di presunti appartenenti ad organizzazioni criminali". Con orgoglio il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha presentato in conferenza stampa a Palazzo Chigi il lavoro svolto dal governo per contrastare la criminalità organizzata. Accanto al ministro dell'Interno, Roberto Maroni, e del Guardasigilli, Angelino Alfano, il premier ha osservato che "non c’è nessun paragone possibile tra questo governo e quanto realizzato dai governi precedenti". L'obiettivo? "Entro la legislatura è quello di arrivare a zero latitanti". Il premier ha, infatti, manifestato la propria soddisfazione di "essere stato chiamato a guidare una grande squadra di governo, una grande squadra che si chiama Stato, una grande squadra che si chiama Italia. E questo è ciò che cerchiamo umilmente di fare".
I beni sottratti alle cosche Oltre 10 miliardi di euro sottratti alle mafie, 23 superlatitanti catturati dei 30 più pericolosi. Maroni ha elencato i risultati dell’azione di contrasto alla criminalità organizzata, aggiornati al 31 marzo: azione "efficace", "senza precedenti", che ha portato a "risultati eccezionali" che "ci vengono riconosciuti da tutti i nostri partner internazionali". E verso l’obiettivo di sconfiggere la mafia, "le premesse sono incoraggianti". In particolare sui beni sequestrati e confiscati, "grazie alle modifiche fatte con la norma studiata da Giovanni Falcone abbiamo incrementato notevolmente l’azione d’aggressione ai patrimoni della mafia. Sono 16.679 i beni sequestrati per un controvalore di 8,2 miliardi, e 4.407 confiscati per un controvalore di 2 miliardi". Dunque "complessivamente il patrimonio sottratto da quando siamo al governo supera i 10 miliardi di euro. Un patrimonio enorme, un’azione efficace che viene riconosciuta al governo da tutti i nostri partner europei e mondiali. Per questo abbiamo proposto ai nostri partner di adottare il nostro stesso sistema". Dopo l’istituzione dell’Agenzia per i beni sequestrati e confiscati con sede a Reggio Calabria, "stiamo aprendo sedi operative dell’Agenzia a Palermo, Napoli, Roma". Anche sui latitanti, Maroni rivendica risultati "eccezionali: dei 30 più pericolosi quando ci siamo insediati al Governo ne abbiamo arrestati 22 più il numero 4 della lista Nicola Panaro, vero reggente del clan dei Casalesi, arrestato due giorni fa". Intorno ai tre più pericolosi, "intorno al numero due e al numero tre il cerchio si sta stringendo e il numero uno Mattia Messina Denaro è anche lui nei nostri obiettivi. Un risultato superiore del 144% rispetto allo stesso periodo precedente".
La denuncia del premier "La Piovra e Gomorra come enti di promozione della mafia nel mondo, dal momento che l’organizzazione criminale risulta sesta in classifica ma senz’altro prima per notorietà nel mondo". Mescolando i dati degli osservatori istituzionali agli indicatori mediatici, Berlusconi è tornato a criticare i programmi basati sul storie di criminalità organizzata. La sua avversione per La Piovra era nota, oggi, dalla sala stampa di Palazzo Chigi, nella black list finisce anche Roberto Saviano. Il presidente del Consiglio ha osservato che la mafia ha goduto di "un supporto promozionale che l’ha portata ad essere un fatto di giudizio molto negativo per il nostro Paese. Ricordiamoci le otto serie della Piovra, programmate dalle televisioni di 160 Paesi nel mondo, e tutto il resto, tutta la letteratura, il supporto culturale, Gomorra e tutto il resto".
Ultimo anno ai domiciliari L'ultimo anno di carcere ai domiciliari è la misura cui il governo sta lavorando per affrontare l’emergenza carceri. Berlusconi ha anticipato in conferenza stampa a Palazzo Chigi che "stiamo lavorando per aumentare la capacità delle carceri" e in particolare "a un decreto legge che preveda che a chi manca solo un anno di detenzione vada ai domiciliari. Nessuno ha interesse a sottrarsi a questa misura perché se scappassero vedrebbero raddoppiata" la durata della loro detenzione. Per Berlusconi occorre dare "dignità" a chi è in carcere e fare in modo che non ci sia "nessun pericolo per la salute. L’eccedenza porta anche a dei suicidi".
Azzerati gli sbarchi in Libia "Abbiamo posto fine allo sbarco di barconi provenienti dalla Libia. Un anno fa Lampedusa bruciava, c’erano oltre 2mila immigrati nel centro temporaneo che avevano invaso il paese, avevano dato fuoco al centro. Oggi i clandestini presenti sono zero: non c’è n’è uno". Maroni ha spiegato che "complessivamente nei primi tre mesi c’è stata una riduzione del 96% rispetto al 2009. E in tutto il 2009 sul 2008 si registra un meno 28mila sbarchi, che significa tante vite umane salvate. Abbiamo impedito loro - spiega Maroni - di rischiare la vita attraversando il Mediterraneo, fermandoli in Libia, e abbiamo evitato la morte di decine di immigrati. I pochi numeri che ancora ci sono arrivano da altri Paesi, con cui stiamo sviluppando altri accordi per porre definitivamente fine al fenomeno". Un modello, quello italiano per il contrasto all’immigrazione clandestina, che "vogliamo esportare anche in Europa".
Obiettivo per il quale il premier Silvio Berlusconi garantisce il suo apporto: "Chiediamo alla Ue di interessarsi e auspichiamo che tutta l’Europa stabilisca dei trattati con i Paesi rivieraschi dell’Africa per il controllo delle partenze".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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