Firenze - Tagliare le spese non significa automaticamente garantire l’austerità. La sfida è rendere "compatibile il bilancio economico con la spesa sociale, naturalmente, non a danno di giovani, pensionati e disoccupati". Ma è un dibattitto ancora non concluso. Sono i concetti espressi dal presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso a conclusione di un convegno di tre giorni, a Firenze, del Comitato Economico Sociale Europeo.
Le preoccupazioni di Barroso Barroso non ha nascosto le preoccupazioni per la differenza di vedute, emerse finora, tra il Parlamento di Bruxelles e i leader dei singoli stati membri che si riuniscono nel Consiglio Europeo. Tra questi ultimi, le resistenze nell’individuare come obiettivo europeo la lotta alla povertà, continuano a non mancare. "Mi auguro che il Consiglio Europeo di giugno fissi le proposte per raggiungere questo scopo". Barroso si è mostrato preoccupato perché se, da una parte, "mi fa piacere avere il sostegno del parlamento europeo", dall’altra "vi è stato un grande dibattito tra i membri capi di stato", che il presidente della Commisione europea si augura si concluda a breve. Quanto alle politiche economiche e sociali che l’Europa deve darsi, Barroso ha spiegato che, per una migliore coesione sociale ed economica, i singoli paesi membri della Ue devono tagliare le spese più superflue e, al contrario, devono investire di più, e spendere meglio, in istruzione, formazione e tutto ciò che si può considerare "spesa sociale".
L'evasione fiscale Bisogna intervenire seriamente sull’evasione fiscale, che "è un problema enorme in alcuni dei nostri Paesi". "Consolidare il bilancio e ridurre il deficit non significa semplicemente ridurre la spesa", ha premesso nel suo intervento. I provvedimenti necessari su «occupazione, inclusione sociale e istruzione", ha continuato Barroso, non sono in contraddizione con la ripresa economica: "Io sono contrario all’idea di chi mette in contrapposizione il rigore e l’importanza che noi diamo all’inclusione sociale", ha detto, muovendo polemica ad "alcuni che hanno affermato che l’obiettivo non è combattere la povertà. Ma abbiamo dei problemi di povertà in Europa, che non mi venite a dire possano essere risolti con l’occupazione. Pensiamo ai bambini e ai pensionati".
Il piano complessivo che l’Europa si è data per il 2020, è una «"sfida di portata immensa" e rappresenta l’insieme di misure per dare "stabilità, senza la quale non c’è fiducia; senza fiducia non c’è ripresa, senza riprese non c’è crescita", quindi, continua Barroso, "rinforzare il nostro modello sociale contribuirà alla ripresa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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