Crisi, ora anche Barroso critica l'Unione europea "Il metodo dell'unanimità ci sta penalizzando"

Il presidente della Commissioneha sottolineato che "il mondo si aspetta una Ue più integrata, anche a livello di G20". Chiede ai governi dia fare "fronte comune" e apre agli eurobond. Intanto la Cina è pronta a investire di più nei paesi europei

Crisi, ora anche Barroso critica l'Unione europea 
"Il metodo dell'unanimità ci sta penalizzando"

Strasburgo - Nell'affrontare la crisi, una struttura come quella dell'Unione europea ha mostrato tutti i suoi limiti. A sottolinearlo è persino il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, che davanti al Parlamento europeo riunito in sessione plenaria a Strasburgo ha detto: "Il mondo si aspetta una Ue più integrata, anche a livello di G20, ma la lentezza del metodo attuale fondato sull'unanimità ci sta penalizzando".

Per quanto riguarda i singoli Stati, Barroso ha però ricordato ai governi europei che "ora devono dimostrare di fare sul serio". "Non bastano i progetti, bisogna passare all'azione". Riferendosi a Germania e Slovacchia che stanno ritardando a ratificare le decisioni del vertice del 21 luglio, il commissario ha poi precisato che "dobbiamo convincere il cittadino dei motivi per cui è necessario sostenere gli altri" ed ha scandito: "Dobbiamo fare fronte comune".

La Commissione, inoltre, ha aperto alla possibilità di introdurre dei titoli di stato europei e presenterà presto "le sue opzioni per l'introduzione degli eurobond". Barroso ha però aggiunto che "non sono una panacea", perché non rappresentan ouna soluzione immediata. Anche per questo l'Europa preferisce introdurre la Tobin Tax, una tassa sulle transazioni finanziarie.

Anche la Cina intanto sta pensando di investire di più in Europa: "In molte occasioni abbiamo espresso la nostra disponibilità a dare una mano", ha assicurato Wen Jiabao, primo ministro cinese.

Wen ha così invitato i leader europei a "fare passi coraggiosi e guardare alle relazioni con la Cina con una visione strategica", riconoscendole il pieno status di economia di mercato. Secondo l'accordo per l’accesso alla Wto, che è stato siglato nel 2001, la Cina raggiungerà tale status nel 2016. Concederglielo in anticipo sulla data prevista, "è il modo in cui un amico tratta un altro amico".

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