Aggrediti e derubati durante lo scambio: i pusher denunciano i clienti

Quattro giovani della provincia di Siena sono stati condannati in primo grado a tre anni e sei mesi di reclusione: avrebbero massacrato di botte i due pusher minorenni ai quali si erano rivolti per avere cento grammi di marijuana, che non avevano intenzione di pagare

Aggrediti e derubati durante lo scambio: i pusher denunciano i clienti

Incontrarono le persone alle quali avrebbero dovuto vendere la droga, come da accordi. Solo che queste ultime, non si sarebbero accontentate: dopo aver preso la marijuana senza pagarla, li avrebbero malmenati e derubati fuggendo con il bottino. E così, a farne le spese sono stati due spacciatori minorenni, che si videro costretti a recarsi all'ospedale e a sporgere denuncia nei confronti dei quattro clienti che non avrebbero rispettato i patti. Una vicenda dai tratti surreali, iniziata nell'immediato pre-Covid19, che proprio pochi giorni fa ha visto il tribunale di Siena condannare in primo grado quattro giovani residenti nei Comuni della provincia (due stranieri di seconda generazione, un diciannovenne di San Gimignano ed un ventisettenne di Murlo, ndr) a tre anni e sei mesi di reclusione per rapina e lesioni, oltre al pagamento di una multa da 800 euro.

La dinamica degli eventi

Stando a quanto riportato dal quotidiano La Nazione, la storia si sarebbe svolta poco più di tre anni fa. I due pusher (uno di 16 anni, l'altro di 17 all'epoca dei fatti) si erano accordati con il gruppo per incontrarsi a Colle Val d'Elsa, un Comune dell'hinterland senese. Lì, sarebbe avvenuto lo scambio: i due ragazzi avrebbero ceduto circa 100 grammi di marijuana ai quattro clienti, assecondandone la richiesta. Solo che questi ultimi non avevano evidentemente la minima intenzione di pagare i mille euro pattuiti per la quantità di sostanza stupefacente ed avrebbero teso loro un agguato: al momento di corrispondere la somma ad uno dei due, i quattro si sarebbero diretti verso la macchina sulla quale erano arrivati. Lo spacciatore li avrebbe seguiti e il gruppo, per tutta risposta, gli si sarebbe scagliato addosso: calci, pugni e spintoni, di violenza tale da lasciarlo a terra stordito per qualche momento. E al complice, intervenuto per difenderlo e per chiedere conto di quel che stavano facendo, avrebbero riservato lo stesso trattamento, prima di salire in macchina e darsi alla fuga con la refurtiva.

Sul campo sarebbero quindi rimasti i due pusher doloranti, derubati della marijuana e rimasti anche senza i contanti che avrebbero dovuto percepire. Non rimase loro che presentarsi in ospedale per farsi medicare, ricevendo circa una settimana di prognosi a causa delle contusioni riportati. E dopo essersi ristabiliti, denunciarono l'accaduto alle forze dell'ordine.

Le indagini condotte dagli investigatori, anche basandosi sui filmati del circuito di videosorveglianza dell'area, portarono all'individuazione dei quattro principali sospettati e al successivo processo. La storia potrebbe tuttavia non essersi conclusa: entro i prossimi tre mesi saranno rese note le motivazioni della sentenza e i condannati potrebbero ricorrere in Appello.

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