Aggressione al capotreno, l'egiziano tenta la legittima difesa: "Mi ha colpito col manganello"

Il capotreno, già aggredito in passato, aveva con sé un manganello retrattile che non avrebbe utilizzato sull'egiziano, come dimostra l'assenza di segni sul suo corpo

Capotreno aggredito alla stazione da due nordafricani
Capotreno aggredito alla stazione da due nordafricani
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Nella giornata di oggi è stato effettuato l'interrogatorio di garanzia per Fares Kamel Salem Alshahhat, il 21enne egiziano che ha accoltellato il capotreno nella stazione di Genova Rivarolo. Dalle indiscrezioni che emergono pare che l'egiziano voglia tentare la strada della legittima difesa, puntando sul fatto che Rosario Ventura, il capotreno accoltellato, avesse con sé un manganello retrattile. È stato lui stesso a riferirlo ai carabinieri, che l'hanno interrogato non appena i medici l'hanno dichiarato fuori pericolo.

Tuttavia, l'egiziano sostiene di essere stato colpito con lo strumento da parte del capotreno e che la sua sia stata una reazione di difesa. Una tesi che, però, non coincide con quella riferita da Ventura, il quale sostiene di non averlo utilizzato. Il professionista delle ferrovie ha spigato ai militari di portare sempre con sé l'oggetto per difesa personale, in quanto in passato è stato già oggetto di aggressioni. Tuttavia, la scorsa sera, non ha fatto in tempo a utilizzarlo perché lo straniero ha agito con rapidità, colpendolo nella zona scapolare sinistra con la lama. Dai controlli effettuati, inoltre, non risultano esserci segni sul corpo di Fares Kamel Salem Alshahhat che farebbero pensare a colpi ricevuti con il manganello posseduto dal capotreno.

Ora l'egiziano si trova nel carcere di Marassi con l'accusa di lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. Durante l'interrogatorio, inoltre, ha affermato che il tutto è nato da un fraintendimento, perché lui avrebbe detto a Ventura di essere intenzionato a pagare ma non sarebbe stato capito. "Non parlo bene l’italiano", si sarebbe giustificato. Inoltre, avrebbe dichiarato agli agenti che la discussione più animata sarebbe partita dalla sua fidanzata 16enne, dalla cui borsa lui avrebbe estratto il coltello, che avrebbe "alzato i toni". Quel tratto di stazione non sarebbe coperto dalle telecamere, quindi non ci sarebbero immagini a sostegno che possano verificare le versioni.

In ogni caso, il capotreno è stato ferito più volte con la lama e ha rischiato la vita e stanno emergendo diverse incongruenze nel racconto dell'egiziano.

In primis, al momento sarebbe in attesa di risposta per ottenere la protezione internazionale e non avrebbe alcun contratto di lavoro come barbiere, come invece aveva sostenuto al momento dell'arresto. Avrebbe la residenza a casa della famiglia della sua fidanzata.

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