I punti chiave
La vicenda di Alberto Genovese, l’imprenditore condannato per stupro, è a una svolta decisiva. Dopo il carcere, per lui si apriranno le porte di una comunità di recupero dove sconterà gli altri quattro anni della pena inflitta dai giudici che in totale ammonta a otto anni, quattro mesi e dieci giorni. Decisivo, per i magistrati, il percorso che Genovese sta effettuando per vincere la dipendenza dalla droga. Diverse le vittime accertate nel corso del processo, tra cui due giovanissime modelle di cui aveva abusato sessualmente.
Il matrimonio
Genovese ha confessato i suoi reati, ma ha deciso di curarsi, avendone anche la possibilità economica. I giudici hanno valutato in maniera positiva anche la decisione dell’imprenditore di convolare a nozze a dicembre scorso, mentre era ai domiciliari, con una sua vecchia fiamma. Il rapporto con la donna che sei mesi fa è diventata sua moglie si era interrotto anni fa, ma è rinato durante il processo. Il matrimonio è stato letto come segno di buona volontà per cambiare completamente vita. Quindi, adesso Genovese si sposterà in una comunità per tossicodipendenti lasciando il carcere di Bollate.
La decisione del Tribunale non è ancora ufficiale, ma si va verso questa direzione. Per il momento c’è il parere favorevole del sostituto procuratore generale, Giuseppe De Benedetto. Un lavoro importante è stato portato avanti dai nuovi legali dell’imprenditore, gli avvocati Antonella Calcaterra e Salvatore Scuto, i quali hanno preparato un ricco dossier dove sono elencati tutti i passaggi più importanti del percorso di recupero effettuato dal loro assistito.
Le costose cure
Se il matrimonio è stato il grimaldello utile a convincere i giudici a dare una nuova possibilità a Genovese, non va trascurata la decisione dell’imprenditore di intraprendere, in maniera autonoma, la strada del recupero psico-fisico. Grazie al suo patrimonio, costituito da centinaia di milioni euro, non ci sono stati problemi a pagare cure efficaci e molto costose. Come riporta il Corriere della Sera, Genovese ha anche finanziato una fondazione che si occupa del recupero dei tossicodipendenti.
Il rischio di un nuovo processo
I guai per l’imprenditore delle startup, però, non sono ancora finiti.
Genovese rischia l’avvio di un nuovo processo legato ad altri filoni d’indagine. Gli inquirenti avrebbero una serie di prove su altre due violenze sessuali, sul probabile spaccio di droga e sul materiale pedopornografico che è stato ritrovato nelle sue abitazioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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