"Bancarotta? Una bufala". Smentito il Fatto sull'indagine su Santanchè

L'avvocato della ministra del Turismo interviene pubblicamente per negare che sia stato aperto un procedimento penale per bancarotta nei confronti della sua assistita da parte della procura di Milano sul caso Visibilia

"Bancarotta? Una bufala". Smentito il Fatto sull'indagine su Santanchè
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Nessuna inchiesta giudiziaria in corso nei confronti di Daniela Santanchè per bancarotta. Gli avvocati del ministro del Turismo smentiscono categoricamente la notizia riportata questa mattina dal Fatto Quotidiano in riferimento a qualsivoglia tipo di procedimento penale nei confronti dell'attuale esponente del governo Meloni. Nell'edizione odierna del giornale diretto da Marco Travaglio, infatti, era spuntato un articolo dal titolo: "Crac Visibilia, ora Santanchè indagata per bancarotta".

Nel pezzo in questione si leggeva che i magistrati del capoluogo lombardo avrebbero accelerato rispetto "all'inchiesta sul gruppo Visibilia per anni presieduto dal ministro del Turismo Daniela Santanchè". Questa nuova indagine sarebbe giunta subito dopo "la chiusura delle indagini sul falso in bilancio e la richiesta di processo rispetto alla truffa all'Inps, dove l'esponente di Fratelli d’Italia è indagata e imputata". Perché adesso i pubblici ministeri avrebbero già aperto "il filone della bancarotta iscrivendo cinque ex dipendenti, oltre alla stessa Santanchè e al compagno Dimitri Kunz", si legge ancora sul Fatto.

Questo scoop, nel corso della giornata, è stato ufficialmente smentito da Nicolò Pelanda, legale della Santanchè. "La notizia dell'apertura di un nuovo procedimento penale per bancarotta nei confronti del ministro Santanchè pubblicata questa mattina da Il Fatto quotidiano - si legge nella nota dell'avvocato - è completamente destituita di fondamento e non trova peraltro alcun riscontro negli atti di indagine relativi al fascicolo sul falso in bilancio. Una vera e propria bufala, insomma, completamente inventata, per giunta a due giorni dalle elezioni europee", ha fatto sapere.

L'unico provvedimento di stralcio presente agli atti del fascicolo, peraltro datato 10 aprile 2024, "dispone sì la formazione di un separato procedimento per ipotesi concorsuali, precisando al contempo che di quest'ultimo filone 'deve essere chiesta l'archiviazione'", viene ancora precisato. Questa circostanza era peraltro stata "oggetto di un comunicato della stessa Procura di Milano proprio in occasione della chiusura indagini per l'ipotesi di falso in bilancio", ha sottolineato Pelanda.

"La notizia falsa diffusa da Il Fatto Quotidiano - cui ha fatto eco in pochissimi minuti gran parte della stampa nazionale - ha determinato un gravissimo danno alla reputazione del ministro Santanchè, gettando ulteriore discredito sulla sua immagine". Anche per questi motivi, quindi, le iniziative "a tutela dell'onore e della reputazione della dott.ssa Santanchè non potranno che essere ferme e irremovibili", ha concluso l'avvocato.

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