Tre indagati per la strage di Mestre. C'è anche l'ad della società dei bus

Gli altri finiti nel mirino della giustizia sono due funzionari del Comune di Venezia. I reati ipotizzati sono: omicidio stradale, omicidio colposo plurimo e lesioni personali stradali gravi

Tre indagati per la strage di Mestre. C'è anche l'ad della società dei bus
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Sono tre le persone indagate nell’inchiesta della procura di Venezia sulla strage del bus di turisti stranieri precipitato da un cavalcavia a Mestre, costata la vita a ventuno passeggeri. Sono finiti nel mirino dei giudici inquirenti due dipendenti del Comune di Venezia e l’amministratore delegato de “La Linea”, la società che gestisce il servizio di navetta per cui lavorava l'autista deceduto, Alberto Rizzotto.

Gli accertamenti tecnici

Saranno disposti gli accertamenti tecnici utili alla ricostruzione della dinamica dei fatti accaduti il 3 ottobre 2023; in particolare verrà effettuato l'esame della strada e delle barriere presenti sul luogo del sinistro e sarà valutata l'idoneità delle stesse. L'iscrizione sul registro degli indagati, in ogni caso, è un atto dovuto per permettere a queste persone di partecipare alla consulenza tecnica e dunque di difendersi; non un'anticipazione di responsabilità, quindi, in questa fase tutta ancora da accertare.

L’indagine

A darne notizia sono Il Gazzettino e il Corriere. I primi iscritti nel registro degli indagati sono: Massimo Fiorese, amministratore delegato dell’azienda privata di trasporti, Alberto Cesaro e Roberto Di Bussolo. Questi ultimi due sono rispettivamente il dirigente comunale del settore viabilità e mobilità per la terraferma e il funzionario per la manutenzione della viabilità stradale. Nei loro confronti il pubblico ministero Laura Cameli ha ipotizzato i reati di omicidio stradale, omicidio colposo plurimo, lesioni personali stradali gravi o gravissime e lesioni personali colpose. Sull'altro fronte dell'indagine si resta in attesa dei risultati dell'autopsia dell'autista del bus. Sarà importante capire se Alberto Rizzotto ha avuto un malore per ricostruire la dinamica dell'incidente. Si va avanti anche sulle verifiche dello stato di conservazione del cavalcavia, che è danneggiato e degradato in più punti.

Le verifiche sul cavalcavia

Il prossimo 25 ottobre inizierà le attività operative sul cavalcavia di Mestre Placido Migliorino, l'ispettore del Mit - già consulente di alcune indagini sul ponte Morandi - nominato dalla procura di Venezia per la perizia tecnica sul guardrail. "Il mandato - ha spiegato Migliorino - riguarda principalmente il funzionamento svolto dalle barriere laterali di protezione, la loro conservazione e quella della struttura che le sosteneva, per chiarire la dinamica dell'incidente". L'esperto avrà 120 giorni di tempo per consegnare la sua relazione. Migliorino ha già compiuto oggi un sopralluogo "del tutto informale", sul luogo del disastro. I quesiti sono stati formulati stamane in udienza dalla pm Cameli, alla presenza degli avvocati delle tre persone indagate, e dei quattro esperti indicati dalla difesa. All'udienza hanno partecipato i legali di alcune parti offese, tra i quali il curatore di due dei bambini deceduti. Fissati anche i sopralluoghi per le perizie: il 25 ottobre e il 9 novembre quando il cavalcavia verrà chiuso al traffico per le analisi del caso. L'udienza per l'incarico delle perizie è durata circa due ore e mezza. "Lo specchio di indagine peritale è eccessivo - hanno detto i legali degli indagati - perché tra l'iscrizione nel registro e l'affidamento dell'incarico al perito sono passate solo 24 ore, rendendo complicata la scelta dei quattro professionisti, due dei quali per il guardrail e due per la dinamica, a tutela degli indagati".

Le condizioni dei feriti

La regione Veneto, intanto, ha reso noto che alcune delle persone rimaste coinvolte nell'incidente di martedì scorso a Mestre hanno lasciato gli ospedali dove erano ricoverate. Si tratta della giovane francese di 21 anni che è stata trasferita presso la struttura sanitaria di Strasburgo, città di origine. È già stato programmato, inoltre, il trasferimento all'estero dei due fratellini tedeschi, di 4 e 13 anni, che raggiungeranno l'ospedale di Lipsia per essere avvicinati ai loro familiari.

I casi più critici

All'ospedale di Padova resta molto critica la situazione della donna spagnola di 52 anni. Nello stesso nosocomio è ricoverata anche la bimba ucraina di 4 anni. La sua situazione, seppur critica, viene giudicata stabile. Continua a migliorare, invece, la donna ucraina di 29 anni.

Per i tre pazienti ucraini all'ospedale di Mestre il decorso continua a essere regolare. La giovane tedesca di 27 anni, infine, risulta stabile: sarà sottoposta a un intervento di stabilizzazione vertebrale".

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