"Dateci i documenti dei servizi segreti". L'appello della famiglia sul caso Orlandi

La famiglia, tramite l'avvocato Sgrò, ha presentato una richiesta formale di accesso agli atti in possesso dei Servizi

"Dateci i documenti dei servizi segreti". L'appello della famiglia sul caso Orlandi
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È stata presentata oggi da parte della famiglia di Emanuela Orlandi una richiesta formale di accesso agli atti relativi al caso della giovane scomparsa il 22 giugno 1983. A distanza di anni, i familiari della giovane continuano incessantemente a lottare per conoscere la verità sul destino di Emanuela, che resta ancora oggi al centro di un caso irrisolto.

L'accesso agli atti

La richiesta è stata rivolta al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, che ricopre l'incarico di delegato ai Servizi di Informazioni e di Sicurezza. Secondo l'avvocato degli Orlandi, Laura Sgrò, la richiesta di tali documenti, al momento coperti da segreto di Stato, è motivata dal fatto che essi costituiscono un "evidente interesse della famiglia".

Dai dati in possesso degli Orlandi, del resto, "risulta che il Sismi, ora Aise, abbia certamente compiuto delle attività di indagine sul sequestro di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori", afferma l'avvocato, come riportato da Ansa. In particolare si fa riferimento a tre faldoni che, nel 1993, vennero espressamente richiesti nell'ambito delle indagini inerenti l'attentato a Giovanni Paolo II. Tali documenti rimasero poi in via dei Selci, sede dei Servizi. La stanza in cui si trovavano i faldoni, si apprende, venne poi sigillata, ma la documentazione rimase a disponibilità del magistrato. Si decise però che tali documenti restassero vincolati al divieto di divulgazione, poiché essi contenevano informazioni relative a persone, strutture e attività che avrebbero dovuto restare riservate. Si parlò anche, riporta Ansa, di rapporti con servizi esteri collegati.

In un secondo momento, il giudice istruttore Adele Rando, chiese l'immediata acquisizione della suddetta documentazione per quanto riguardava il procedimento penale, portato avanti contro ignoti, sui casi delle sparizioni di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Quei faldoni, tuttavia, non confluirono negli atti a disposizione della procura di Roma. Questo, almeno, quanto risulta agli Orlandi. Ecco il perché della richiesta formale avanzata dall'avvocato Sgrò.

Pietro Orlandi sulle dichiarazioni di Amato

Non è sfuggito il riferimento al caso di Emanuela Orlandi di Giuliano Amato."Ha fatto una dichiarazione importante, perché è un ex premier e partendo da Ustica e dalla strage di Bologna ha citato espressamente il caso di Emanuela Orlandi parlando di vicende in cui le verità sono 'ancora incomplete"', ha dichiarato Pietro Orlandi, parlando con l'AdnKronos.

"A questo punto credo non ci siano più dubbi sulla necessità di istituire la Commissione parlamentare sul caso Orlandi e penso che le parole di Amato rappresentino una spinta decisiva in questo senso", ha concluso.

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