Caso La Russa jr, l’amico deejay consegna dna e cellulare: "Rapporto consenziente"

Oggi l'interrogatorio in procura a Milano di Tommaso Gilardoni, durato 4quattro ore. Ha risposto a tutte le domande dei pm

Caso La Russa jr, l’amico deejay consegna dna e cellulare: "Rapporto consenziente"
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Un interrogatorio di oltre quattro ore, nel corso del quale ha ammesso di avere avuto un rapporto sessuale con la 22enne che li ha accusati di violenza sessuale di gruppo, ma sempre “consenziente”. Il deejay Tommaso Gilardoni ha adottato la stessa linea difensiva di Leonardo Apache La Russa e ha risposto a tutte le domande della pm Rosaria Stagnaro e della aggiunta Letizia Mannella con anche gli agenti della Squadra mobile questa mattina negli uffici della procura di Milano. In compagnia del suo avvocato Luigi Stortoni, ha dato anche il consenso al prelievo del dna - che è avvenuto direttamente stamattina - e alla consegna del suo cellulare compreso di sim.

È stata la giovane a riferire, a verbale, che il 19 maggio si è svegliata a casa del presidente del Senato senza ricordare nulla e che Apache le aveva detto che lui e l'amico avevano avuto rapporti entrambi rapporti con lei. "Leonardo, supino nel letto con me anch'esso nudo mi disse: siamo venuti qui dopo la discoteca, con la mia macchina, mi confermò che sia lui e sia il suo amico avevano avuto un rapporto con me a mia insaputa", è il passaggio riportato nella denuncia. Le tracce genetiche isolate a partire da saliva e sudore di un ipotetico “ignoto” sugli indumenti della giovane verranno comparate - qualora decidano di consegnarle - con quelle dei due indagati.

Si tratta - è stato spiegato - di un elemento che va visto “nel contesto”: non indica cioè necessariamente che ci sia stata una violenza, ma restituisce la “fotografia” di un contatto fisico prolungato avuto dalla ragazza durante la serata. Ed è quindi un elemento da confrontare con altri raccolti nel corso delle indagini che vanno avanti ormai da mesi, anche con le audizioni di decine di giovani presenti nel locale. Nell’inchiesta si punta ad approfondire - tramite una consulenza che si baserà sugli accertamenti della clinica Mangiagalli che aveva rilevato la presenza di cocaina, benzodiazepine e cannabis nel sangue - se la ragazza fosse in grado di prestare il suo consenso a un rapporto.

Gli interrogatori dei due indagati sono uno dei passaggi finali dell'inchiesta. La Russa jr verrà invece sentito nei prossimi giorni, in quanto, al momento, si trova all'estero.

Nelle scorse settimane si era chiusa, invece, una seconda tornata di audizioni di testimoni. Testimonianze che, anche sulla base delle analisi di chat, messaggi e immagini estrapolate dai due telefoni di La Russa junior.

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