L'apertura di un procedimento di prevenzione nei confronti dei club milanesi può sfociare nell'applicazione dell'amministrazione giudiziaria. Scrivono i pm che l'Inter «nella attualità, alternando atteggiamenti variabili tra agevolazione colposa e sudditanza intrattiene (indirettamente) rapporti con la criminalità organizzata, rivelandosi incapace di interrompere in maniera netta tali relazioni». L'amministrazione giudiziaria è una misura preventiva, fondata su requisiti che non coincidono con la commissione, accertata dal giudice in sentenza, di un reato; persegue l'obiettivo di assicurare la continuità dell'azienda, contaminata dalla criminalità organizzata, scongiurando - al tempo stesso - il ricorso a misure più drastiche quali il sequestro e la confisca; essa fa perno sui poteri e sui controlli, esercitati dall'amministratore giudiziario, intesi a bonificare l'azienda e a ricondurla nell'alveo della legalità tramite l'eliminazione dei rischi di infiltrazioni criminali; tutto ciò senza operare cesure nell'attività dell'impresa. L'intento è quello di recidere il cordone ombelicale tra società «inquinate» e criminalità mafiosa, in vista di un loro reinserimento - una volta riorganizzate contro il rischio di future «ricadute» - il più rapido possibile nel circuito economico. Nominato dal tribunale, l'amministratore attuerebbe un programma di sostegno ai club interessati, volto alla rimozione delle situazioni che hanno determinato la misura; egli lo concretizza avvalendosi di tutte le facoltà spettanti ai titolari dei diritti sulle aziende colpite dalla misura.
Quali possibili scelte per i club che vogliano evitare l'amministrazione giudiziaria (o, qualora applicata, uscirne velocemente)? Vanno adottate procedure interne idonee a prevenire i rischi di fatti quali quelli emersi. Qualche esempio. Anzitutto, chi dovrà stilare queste procedure? Le società dovranno far lavorare in tandem un avvocato penalista e un esperto di organizzazione aziendale. Cosa dovranno prescrivere i suddetti protocolli preventivi? Se l'oggetto sono i rapporti con le tifoserie organizzate, un triplo ordine di cautele.
In via preliminare, gli incontri dovranno svolgersi in opportune sedi ed essere documentati; in secondo luogo, non potranno presenziarvi membri delle tifoserie condannati per reati dolosi o sottoposti a misure di prevenzione antimafia; infine, la società dovrà individuare non meno di due o tre dirigenti - con poteri coerenti al grado di responsabilità ricoperto - che dovranno partecipare, contestualmente, alle riunioni con gli esponenti delle tifoserie: come per la prevenzione della corruzione, è storicamente dimostrato che la presenza, a qualunque trattativa, di più di un amministratore riduca il rischio di accordi illeciti e collusioni tra le parti.*Ordinario di Procedura penale nell'Università di Brescia
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