"Confronto con i pm". Così Ferragni punta a evitare il processo

All'indomani della conclusione delle indagini per il "pandoro-gate" prende forma la strategia difensiva dell'influencer

"Confronto con i pm". Così Ferragni punta a evitare il processo
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"Non escludiamo un confronto con i pm". La strategia difensiva di Chiara Ferragni prende forma. All'indomani della chiusura delle indagini in cui l'influencer, con l'allora suo braccio destro Fabio Damato e altre due persone risponde di truffa aggravata per i casi del pandoro e delle uova di Pasqua, si delineano le prossime possibili mosse dell'imprenditrice digitale finita nell'occhio del ciclone. E di quello della giustizia. Ora, infatti, non è escluso che Chiara Ferragni chieda alla procura di Milano di essere interrogata per dare la sua versione dei fatti.

Nell'eventuale colloquio con i pm, l'influencer potrebbe spiegare che le accuse mosse nei suoi confronti non hanno alcun fondamento e ribadire che si è trattato di "un errore di comunicazione". A paventare uno scenario di questo tipo sono stati gli stessi avvocati che difendono Ferragni. "Con i pubblici ministeri terremo un confronto aperto e non escludo un confronto personale da parte di Chiara", ha spiegato l'avvocato Giuseppe Iannaccone, che con il collega Marcello Bana assiste l'imprenditrice. Il suddetto confronto potrebbe diventare un "passaggio obbligato" per cercare di far cambiare idea ai pm e ottenere così una richiesta di archiviazione.

I legali dell'imprenditrice digitale stanno studiando le carte e lavorando a una corposa memoria da depositare al pm Cristian Barilli e all'aggiunto Eugenio Fusco, per replicare alle accuse in punta di diritto. "Avvieremo al più presto un confronto con i pubblici ministeri e confidiamo in una conclusione positiva della vicenda. Ferragni ha fiducia nel lavoro della magistratura e che la sua innocenza venga acclarata quanto prima", avevano fatto sapere i legali nelle scorse ore, dopo la notizia della conclusione delle indagini da parte della procura di Milano.

Le accuse sono relative a una presunta "truffa continuata e aggravata" dall'uso del mezzo informatico sulle operazioni commerciali "Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni" (Natale 2022) e "Uova di Pasqua Chiara Ferragni-Sosteniamo i Bambini delle Fate" (Pasqua 2021 e 2022). Le indagini, si legge nell'atto notificato ieri, "hanno permesso di ricostruire la pianificazione e diffusione di comunicazioni di natura decettiva (ingannevole, ndr), volte a indurre in errore i consumatori in ordine al collegamento tra l'acquisto dei prodotti pubblicizzati e iniziative benefiche".

In

particolare la Procura contesta alla sola Ferragni un "ingiusto profitto" di circa 2,2 milioni di euro. L'influencer rigetta fermamente le accuse e ora cercherà di far valere le proprie ragioni.

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