È stato dichiarato inammissibile il ricorso presentato da Sabrina Misseri e Cosima Serrano: il pronunciamento giunge dalla Corte europea per i diritti dell’uomo alla quale il ricorso stesso era stato presentato. Era nell’aria che ci sarebbero state novità, novità che però in questo caso spengono le speranze per quella parte dell’opinione pubblica che o non crede alla colpevolezza o ritiene che il processo alle due donne sia stato indiziario e dovrebbe essere ripetuto, vagliando magari altre ricostruzioni. Il ricorso era stato presentato alla Corte europea ad aprile 2018 e il responso del giudice è arrivato dopo oltre 6 anni.
Sabrina Misseri e Cosima Serrano sono state condannate all’ergastolo per l’omicidio di Sarah Scazzi, avvenuto ad Avetrana il 26 agosto 2010. Inizialmente la 15enne risultò solo scomparsa, ma il suo corpo venne ritrovato a seguito della prima confessione di Michele Misseri, padre di Sabrina e marito di Cosima Serrano: l’uomo affermò e poi smentì di essere stato lui a uccidere la nipote, ventilando talvolta un accesso di rabbia contro il trattore, talaltra un presunto movente sessuale. Ai quali però i giudici non hanno creduto. Michele Misseri è stato condannato per occultamento di cadavere e autocalunnia ed è libero, dopo aver finito di scontare la pena e beneficiando di una riduzione, da febbraio 2024.
Tuttavia, com’è stato ricordato a Quarto Grado, che per primo, attraverso Gianmarco Menga, ha annunciato l’inammissibilità del ricorso, non solo Michele Misseri ha continuato ad accusarsi del delitto dal carcere in tutti questi anni (e lo fa ancora nelle interviste televisive che concede di tanto in tanto), ma Cosima Serrano e Sabrina Misseri, attualmente recluse entrambe nella sezione femminile del carcere di Teramo, hanno invece continuato a proclamarsi innocenti. Michele Misseri ha affermato più volte di aver scritto a figlia e moglie, senza però ricevere risposta.
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In queste settimane è uscita la miniserie “Qui non è Hollywood” che ripercorre, sebbene in maniera in alcuni momenti fantasiosa - come le regole della fiction prescrive - la ricostruzione dell’omicidio Scazzi in base agli esiti e alle motivazioni dei tre gradi di giudizio. L’uscita della serie, perfetta dal punto di vista cinematografico in senso stretto anche grazie al talento del regista e degli attori, ha in ogni caso rafforzato le convinzioni dell’opinione pubblica su questo delitto.
Come accade per altri omicidi che hanno scosso particolarmente italiane e italiani, anche in questo caso c’è chi crede alla verità giudiziaria e chi, pur rispettando le sentenze, pensa che i media abbiano avuto un ruolo e un peso in tutta la vicenda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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