Dossierraggio e ricatti a vip e politici: indagato anche il pm anti Cav

Procede l'inchiesta della procura di Perugia: indagato Antonio Laudati per la "spy story" nata dalla denuncia di Guido Crosetto. Violati pure i conti bancari.

Dossierraggio e ricatti a vip e politici: indagato anche il pm anti Cav
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Undici mesi dopo l'avvio delle indagini dopo la denuncia di Guido Crosetto - di cui Il Domani aveva pubblicato i compensi ricevuti da Leonardo, quando non era ancora ministro - una quindicina di persone risulterebbero ora indagate nel fascicolo della procura di Perugia relativo a una presunta attività di dossieraggio sui presunti accessi abusivi alle banche dati con le segnalazioni di operazioni finanziarie sospette. Tra loro anche diversi giornalisti.

Politici e vip sarebbero stati spiati per attingere informazioni "sensibili" dai conti correnti e passarle ai giornalisti che ne facevano un uso "politico". Nel mirino erano finiti lo stesso ministro della Difesa, oltre a Ignazio La Russa, Daniela Santanché, Denis Verdini, ma anche Matteo Renzi, Francesco Totti e il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina. Tutti "attenzionati" (questa l'accusa) dal pm antimafia Antonio Laudati, ex procuratore capo a Bari ed già inquisitore in passato di Silvio Berlusconi.

La procura di Perugia, guidata da Raffaele Cantone, lavora dunque su una "macchina del fango" di dimensioni colossali con accuse gravissime, ma ancora da provare, al magistrato Laudati. Quest'ultimo, come scrive oggi Repubblica, è accusato di accesso abusivo a sistemi informatici e banche dati, falso e divulgazione di informazioni riservate, in concorso col maresciallo della Finanza Pasquale Striano, fino a qualche mese fa in servizio presso la Direzione nazionale antimafia. La fonte delle soffiate, poi passate a tre giornalisti di cui non si conoscono ancora i nomi, sarebbe proprio la Dna, che per motivi di ufficio riceve dagli istituti bancari e dagli altri operatori finanziari migliaia di Sos, le Segnalazioni di operazioni sospette su cui Laudati avrebbe messo gli occhi ricevendo notizie dal maresciallo Striano. A Laudati sarebbero contestati pochi e circoscritti episodi, relativi a singoli casi più definiti.

Il quotidiano romano rende noto che nel corso delle indagini gli episodi di presunto dossieraggio ai danni di politici e personaggi pubblici del mondo dell'imprenditoria, della finanza e dello sport si sono moltiplicati a dismisura. Sono diverse centinaia e probabilmente quelli ancora da scoprire sono altrettanti. Sono stati aperti e spiati anche i conti correnti e il 740 delle vittime.Gli inquirenti ritengono i casi di accesso abusivi perché a monte non avevano una segnalazione di operazione sospetta che li giustificasse.

Perché allora venivano compiuti? Tre le ipotesi: veicolare le informazioni alla stampa - come in diversi casi è successo, in modo da creare un danno allo spiato -, trasformarle in notizie di reato e dare così l'input a un'inchiesta giudiziaria che altrimenti non sarebbe partita, fornire i dati riservati a soggetti terzi per scopi illeciti.

Cantone lo aveva convocato per l'altro ieri per l'interrogatorio, ma Laudati ha preferito non presentarsi facendo comunicare dal suo avvocato che intende avvalersi della facoltà di non rispondere. Almeno per ora. L'appuntamento con il luogotenente Striano, invece, è fissato per la prossima settimana.

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