Droga e prostituzione, Stefania Nobile e Davide Lacerenza ai domiciliari

La figlia di Wanna Marchi e il suo ex compagno sono stati arrestati con l'accusa di gestire un'attività illecita parallela in un locale di Milano

Droga e prostituzione, Stefania Nobile e Davide Lacerenza ai domiciliari
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Stefania Nobile è stata di nuovo arrestata. La figlia di Wanna Marchi, e il suo ex compagno Davide Lacerenza, sono stati arrestati dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di finanza perché, assieme a un factotum, avrebbero procurato ragazze e droga ad una serie di clienti della loro Gintoneria, ottenendo notevoli guadagni supplementari. L'indagine, che va avanti da tempo, è coordinata dal pm Francesca Giunti con il procuratore aggiunto Bruna Albertini. L'ordine d'arresto è stato firmato dal gip Alessandra Di Fazio e le accuse sono di autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

In base alle indagini, nel locale milanese di via Napo Torriani, uno dei ritrovi più chic della città, a pochi passi dalla Stazione Centrale e dal centro cittadino, oltre alla somministrazione di bevande alcoliche di pregio e di piatti gourmet, ai clienti sarebbe stato offerto un servizio aggiuntivo di escort ma anche il consumo di stupefacenti. I proventi di questa attività, a quanto pare piuttosto redditizia, sarebbero poi stati investiti nella Gintoneria. Nobile, Lacerenza e Davide Ariganello, factotum dell'attività, sarebbero da oggi ristretti agli arresti domiciliari. La madre di Stefania Nobile non è stata coinvolta nell'inchiesta e sarebbe completamente estranea ai fatti.

Nata a Bologna nel 1964, a partire dagli anni Ottanta, insieme a sua madre, era protagonista delle televendite sulle tv private locali tra prodotti cosmetici e in seguito esoterici. Inizia come spalla ma poi si fa notare per la sua verve e diventa sempre più protagonista. La sua tecnica aggressiva, tra urla a tecniche di persuasione, diventa la cifra stilistica delle televendite, finché nel 2001 non viene arrestata insieme alla Marchi per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e all'estorsione.

La condanna definitiva per lei è di 9 anni e 4 mesi, nel frattempo subisce un'altra condanna per bancarotta fraudolenta ed esce definitivamente dal carcere nel 2013. Conosce Davide Acerenza, che la assume nel locale "La Malmaison", che poi chiude, e poi alla "Gintoneria".

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