Evira l'ex marito che tenta di violentarla: arrestata per tentato omicidio

L'ex marito ha tentato un assalto sessuale nei suoi confronti e lei si è difesa con un coltello: il gip dispone l'arresto per la donna. Nessun addebito al momento per il presunto stupratore

Evira l'ex marito che tenta di violentarla: arrestata per tentato omicidio
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Ha fatto rumore la storia della donna che, per difendersi da un tentativo di aggressione sessuale da parte dell'ex marito, si è difesa evirandolo parzialmente. Per lei l'accusa è di tentato omicidio e il pm di turno chiesto e ottenuto la custodia cautelare presso il carcere della Giudecca. L'uomo che ora si trova ricoverato all'ospedale all'Angelo di Mestre, non risulta al momento sotto indagine e si trova in prognosi riservata ma non in pericolo di vita.

La dinamica esatta è ancora al vaglio degli investigatori ma finora quel che è stato riferito sembra collimare con quanto accaduto. Quando gli agenti sono arrivati sul posto hanno trovato la donna, una 35enne straniera, in strada, in stato di choc e ancora sporca di sangue. L'uomo, un connazionale 40enne, era in casa, ferito. Dalla prima ricostruzione pare che l'uomo volesse riallacciare il rapporto con l'ex moglie, dalla quale era da tempo separato. Per questo motivo, la donna ha raccontato che l'ex marito ha tentato un assalto sessuale nei suoi confronti e lei, per evitare di subire uno stupro, si è difesa con un coltello da cucina, con il quale ha tranciato parte dell'organo sessuale dell'uomo. Da parte della donna, l'incontro si sarebbe dovuto svolgere con il solo obiettivo di definire in maniera civile e pacifica in che modo gestire la figlia che i due hanno in comune, dividendosi i giorni in cui la bambina sarebbe stata dall'uno e dell'altro.

Ora bisognerà aspettare che anche l'ex marito possa essere ascoltato dagli investigatori, per definire meglio il quadro in base alla sua versione. Che una colluttazione ci sia stata non è in dubbio, perché anche la donna è stata portata al pronto soccorso per curare alcune ferite, ritenute non gravi dal personale sanitario. Dopo le medicazioni, però, i medici l'hanno riconsegnata alle forze dell'ordine, che l'hanno messa a disposizione dell'autorità giudiziaria. In tanti al momento non capiscono come mai l'uomo al presunto aggressore non siano ancora stati mossi addebiti.

Fonti investigative spiegano che la vicenda è ancora in corso di definizione, una formula che indica una situazione di profonda incertezza nelle indagini, tanto che il campo delle responsabilità e delle accuse potrebbe cambiare, in ipotesi, quando arriverà al vaglio del gip, per l'udienza di convalida.

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