Florenzi sentito dai pm a Torino: "Ho scommesso sulle roulette ma mai sul calcio"

Anche il terzino del Milan è stato sentito in merito all'accusa di esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa. È il quarto giocatore indagato nell'inchiesta torinese insieme a Zaniolo, Fagioli e Tonali

Florenzi sentito dai pm a Torino: "Ho scommesso sulle roulette ma mai sul calcio"
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Un'ora e mezza di interrogatorio davanti ai pm. Solita scena al tribunale Bruno Caccia di Torino, che da settimane sta sentendo calciatori per il cosiddetto "calcioscommesse". Anche Alessandro Florenzi, terzino destro del Milan, è arrivato su un van scuro da un ingresso secondario evitando i giornalisti e le telecamere: è stato sentito in merito all'accusa di esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa. Florenzi ha di fatto seguito la stessa linea difensiva di Nicolò Zaniolo, ex compagno di Florenzi alla Roma e oggi all'Aston Villa.

Anche lui ha negato di avere mai scommesso sul calcio, ma solo sulle roulette e altri giochi. Giochi che sarebbero comunque avvenuti su piattaforme illegali. Entrambi sono difesi dagli avvocati Gianluca Tognozzi e Antonio Conte. Ai calciatori è contestata la fattispecie prevista all'art. 4 della legge 401 del 1989. Nell'inchiesta sulle scommesse sui siti illegali sono indagati anche Sandro Tonali e Nicolò Fagioli.

L'inchiesta è coordinata dalla pm Manuela Pedrotta e condotta dalla squadra mobile di Torino guidata da Luigi Mitola. Zaniolo, interrogato dai pm, un paio di settimane fa aveva risposto a tutte le domande e non si è sottratto ad alcuna contestazione formulata dal pm chiarendo definitivamente la sua posizione. "Non è emerso nessun indizio a suo carico circa ipotesi di scommesse su partite di calcio", la nota diffusa dai suoi legali Gianluca Tognozzi e Antonio Conte.

"Ha riconosciuto di aver giocato saltuariamente su piattaforme illegali a poker e black jack e ha chiarito di non essere mai stato soggetto a minacce o intimidazioni - hanno aggiunto i suoi avvocati -.Siamo fiduciosi di chiudere presto la vicenda giudiziaria del nostro assistito".

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